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Vertigine? Sensazione da capogiro!

Ci si alza dal letto ed all’improvviso tutta la stanza sembra girare vorticosamente.
Si lavora tranquillamente al PC, un collega chiama, ci si alza di scatto e la vista si offusca: la percezione del mondo circostante diventa all’improvviso instabile e si avverte il classico “giramento di testa”: questo è sintomo più frequente delle vertigini.

La vertigine: impariamo a conoscerla

La vertigine è un sintomo legato alla sensazione di instabilità. Un disturbo che molto spesso potrebbe apparire relativamente banale. Per molte persone, soprattutto per chi non ne ha mai sofferto, si tratta di una brutta sorpresa.

Generalmente si distinguono due tipi di vertigine: quella “soggettiva” ossia caratterizzata dalla sensazione che sia il nostro corpo a muoversi, a girare, sbandare, oscillare, ecc. oppure quella “oggettiva” quando ci si riferisce alla sensazione che il movimento riguardi l’ambiente (una persona vede girare attorno a sé gli oggetti.

Tutta questione di equilibrio!

«L’equilibrio è il risultato di una coordinazione nel cervello di impulsi nervosi che provengono dall’orecchio, dagli occhi e dal cervelletto. Un disturbo in una qualunque di queste parti provoca nel cervello uno stato di disequilibrio che lo stesso tenta di riequilibrare con comandi “anomali”, che possono dare origine ad una sensazione soggettiva di vertigine o di instabilità. A questa sensazione possono anche associarsi disturbi visivi (annebbiamento della vista, puntini bianchi negli occhi), vegetativi (nausea, vomito, tremore), abbassamento dell’udito, sensazione di rumore nell’orecchio (acufeni, ossia ronzio, suono, fischio). La somma di più sintomi, da origine alle vertigini (sindrome vertiginosa).

Cosa fare quando si soffre di vertigini?

«E’ molto importante inquadrare il disturbo: da quando e come si è manifestato, la frequenza con il quale si avverte, se si associa nausea e vomito, disturbi alla vista, per poi eseguire una serie di specifiche indagini, quali l’esame otovestibolare o le prove vestibolari. Per un corretto trattamento, infatti, lo specialista deve capire se il paziente è affetto da una vertigine “vestibolare vera” (la più diffusa) che è di competenza dell’otorino, oppure se si tratta di una vertigine “centrale” di pertinenza neurologica».”, spiega il dottor Tiziano Zurlo, specialista in Otorinolaringoiatria di Humanitas Mater Domini.