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Otite: il rischio per i bambini al mare!

Scuole finite e si parte! Ma la vacanza rischia di essere rovinata dall’otite e sono soprattutto i più piccoli a soffrirne. Ne parliamo con il dottor Tiziano Zurlo, responsabile Unità Operativa Otorinolaringoiatra in Humanitas Mater Domini.

“L’otite media acuta (OMA) è un’infezione dell’orecchio che solitamente coinvolge anche un problema nasale, come  l’ipertrofia adenoidea, la rinopatia ipertrofica o la sinusite subacuta. I tanto attesi bagni in mare o in piscina, combinati ad un semplice raffreddore, fanno il resto! Con la formazione di catarro si può avere, infatti, il blocco della tromba di Eustachio, ovvero il canale di comunicazione tra naso e orecchio” spiega lo specialista.

Le conseguenze più gravi sono per i bambini

Perché? Le adenoidi dei bambini riducono lo spazio di passaggio dell’aria e, allo stesso tempo, possono rappresentare un focolaio per virus o batteri. Per intervenire, è importante riconoscere i sintomi, che si presentano come dolori sempre più acuti e pulsanti.

“Quando l’irritazione è particolarmente intensa, può verificarsi la perforazione del timpano: non appena questo avviene, il muco-pus all’interno dell’orecchio può defluire e la sintomatologia si riduce notevolmente. È però necessario un pronto intervento, affinché la lesione della membrana timpanica non abbia ripercussioni permanenti sull’udito. Il periodo di convalescenza, necessario per un pieno recupero della funzione uditiva, oscilla tra le 6 e le 8 settimane. Trascorso questo periodo, si consiglia di effettuare una visita specialistica otorinolaringoiatrica completa di esame otomicroscopico ed audio-impedenzometrico” spiega il dottor Zurlo.