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Degenerazione maculare senile


La degenerazione maculare senile è una patologia degenerativa che colpisce la porzione centrale della retina, detta macula, in persone di età di 55 anni o più.

La degenerazione maculare correlata all’età costituisce nel mondo industrializzato la più importante causa di grave danno visivo nella popolazione adulta, responsabile di circa due terzi delle invalidità visive. L’evoluzione delle terapie negli ultimi dieci anni sta modificando il quadro favorevolmente e si calcola che in circa il 50% dei casi sia oggi possibile prevenire l’evoluzione in invalidità visiva.

Quali sono le cause della degenerazione maculare senile?

Come in tutte le patologie degenerative, anche per la degenerazione maculare senile non è possibile identificare una vera e propria causa, mentre si riconoscono alcuni fattori di rischio, ossia caratteristiche fisiche, oculari e sistemiche o comportamentali, che aumentano le probabilità di andare incontro alla malattia.

Fra i fattori di rischio maggiori:

  • Età
  • Fumo di sigaretta
  • Familiarità per degenerazione maculare correlata all’età
  • Ipertensione arteriosa e malattie cardio-vascolari
  • Obesità

Quali sono i sintomi della degenerazione maculare senile?

La degenerazione maculare senile esordisce con un calo visivo, comune è la difficoltà alla lettura. Questo può essere lentamente progressivo, soprattutto nella forma atrofica, rapidamente progressivo o addirittura improvviso, soprattutto nella forma neovascolare.

La visione distorta (le linee diritte diventano storte) può essere un segno importante.

Nelle forme avanzate la visione centrale è gravemente compromessa e si ha la sensazione di una macchia fissa al centro della visione, mentre rimane possibile vedere gli oggetti ai margini della macchia centrale.Talvolta non si avverte nessun sintomo, perché un solo occhio è affetto e l’altro compensa il difetto visivo.

La Classificazione

Si possono distinguere tre forme principali di degenerazione maculare:

1. Maculopatia iniziale

Nella forma iniziale della degenerazione maculare, del materiale lipidico si deposita negli strati profondi della retina formando dei depositi giallastri (drusen), associati a delle irregolarità dell’epitelio pigmentato retinico. In questa fase in genere non si avverte alcun disturbo visivo.

Nel 10-20% dei casi la forma iniziale evolve in una forma avanzata, che si associa a danno visivo.

2. Maculopatia atrofica (o secca)

È caratterizzata da una lesione della retina centrale, detta atrofia geografica: si tratta di un’area a margini netti di atrofia della retina, attraverso la quale traspaiono i sottostanti vasi della coroide.

3. Maculopatia essudativa (umida o neovascolare)

La lesione caratteristica è la presenza di neovasi che, a differenza dei normali vasi retinici, permettono la fuoriuscita di liquido (sangue e siero) che si accumula nella retina e sotto la retina. La retina si inspessisce per la presenza di liquido, i fotorecettori e le altre cellule retiniche essenziali per la visione prima si disallineano, poi si danneggiano e degenerano. La malattia evolve in una cicatrice fibrosa che occupa il centro della retina (degenerazione maculare disciforme).

La Prevenzione

Alcuni importanti fattori di rischio della degenerazione maculare non sono modificabili: predisposizione genetica, familiarità per la malattia ed età.

È importante invece prestare attenzione ad altri fattori di rischio di maculopatia avanzata, che sono invece modificabili.

Fumo di tabacco

Costituisce il principale fattore comportamentale di rischio, moltiplicando fino a tre volte il rischio di degenerazione maculare. È quindi assolutamente consigliabile smettere di fumare.

Alcool

Il consumo moderato di alcoolici a moderata gradazione (birra, vino) non costituisce fattore di rischio, mentre l’abuso deve essere evitato.

Dieta

Lo studio clinico controllato AREDS ha dimostrato che, l’implementazione dietetica con elevate dosi di antiossidanti (vitamina C, beta-carotene, vitamina E, zinco, rame), può ridurre il rischio di insorgenza di maculopatia avanzata nel secondo occhio in persone che ne siano già affette in un occhio. Lo stesso studio, ed il suo proseguimento, non hanno dimostrato l’efficacia nella prevenzione dell’insorgenza delle forme iniziali di maculopatia.

Si può tranquillamente suggerire una dieta ricca di vegetali verdi e di frutta fresca, potenzialmente in grado di incrementare il pigmento maculare senza effetti collaterali.

Una regolare assunzione nella dieta di acidi grassi polinsaturi, come gli omega-3, presenti nell’olio di pesce, potrebbe svolgere un ruolo protettivo.

Obesità

Un’elevata massa corporea è sospetta di comportare un rischio aggiuntivo di degenerazione maculare. Il controllo del peso, come quello della pressione arteriosa e delle patologie cardiovascolari, appare raccomandabile.

Esposizione alla luce solare

Si consiglia l’uso di occhiali da sole che possono proteggere fino al 100% dai raggi ultravioletti.

Prevenzione secondaria

Corrisponde alla diagnosi precoce che permette di ottenere i migliori risultati funzionali grazie al trattamento tempestivo delle forme essudative.

In presenza del minimo dubbio della presenza di segni soggettivi della maculopatia, rivolgersi al medico oculista.

La Diagnosi

Per diagnosticare la degenerazione maculare viene eseguita una visita oculistica completa, una valutazione del segmento anteriore, un esame del fundus oculi in midriasi (dilatazione della pupilla).

La dilatazione della pupilla farà vedere male per qualche ora ed è consigliabile essere accompagnati.

Alla fine della visita, l’oculista prescriverà degli esami. In particolare:

  • Angiografia retinica a fluorescenza: determina la presenza, l’estensione, e la sede della neovascolarizzazione. Impiegando filtri specifici, viene usualmente completata dalla retinografia ad autofluorescenza, indicata per la diagnosi della maculopatia atrofica.
  • Angiografia retinica con verde indocianina: utile soprattutto in presenza di emorragia maculare, distacco dell’epitelio pigmentato, quando si sospettino lesioni occulte, o coroidopatia polipoidale idiopatica, o proliferazione angiomatosa retinica.
  • Tomografia ottica a coerenza (OCT): essenziale per la diagnosi ed il monitoraggio della risposta alla terapia.

I Trattamenti

Nonostante i numerosi studi in corso, a tutt’oggi non esiste una terapia efficace né per la maculopatia iniziale, né per la maculopatia avanzata atrofica.

La maculopatia essudativa, responsabile se non trattata della maggior parte dei gravi danni visivi, viene invece oggi trattata con successo mediante farmaci anti-VEGF, in grado di bloccare uno dei più importanti fattori dell’insorgenza e del mantenimento della malattia.

La terapia viene somministrata mediante iniezioni intraoculari, che devono essere ripetute secondo protocolli di riferimento, adattati al singolo caso.

Oggi la terapia laser e la terapia fotodinamica sono state a tutti gli effetti relegate al ruolo di terapie da combinare con gli anti-VEGF (in casi particolari).

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