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Eiaculazione precoce


L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale più frequente (prevalenza stimata fino al 30% della popolazione generale) e può essere causata da disturbi psicodinamici, organici o costituzionali. Va distinta dall’eiaculazione ritardata e dell’aneiaculazione perché queste ultime hanno una causa prevalentemente organica neurologica.

Per eiaculazione si intende l’emissione di sperma durante l’orgasmo maschile, che è finalizzato a veicolare in un contesto liquido opportuno gli spermatozoi verso l’utero in modo che possano raggiungere l’ovulo. Dal punto di vista della fisiologia umana, se l’eiaculazione avviene precocemente, cioè prima della completa penetrazione in vagina o comunque prima che ci siano le condizioni vaginali e uterine ottimali per accoglierlo, l’emissione di sperma può avvenire in un tempo ed in un luogo inadatto ad essere utile alla fecondazione.

Da un punto di vista comportamentale si definisce ‘precoce’ l’eiaculazione quando questa avviene prima del completamento soddisfacente del rapporto sessuale in entrambi i soggetti della coppia. Pertanto la definizione di precoce può avere significato variabile a seconda del grado della precocità e delle caratteristiche soggettive delle coppie coinvolte. In termini sistematici si possono distinguere tre gradi di precocità dell’eiaculazione: prima dell’introduzione del pene in vagina, appena penetrato o dopo l’introduzione completa, ma comunque prima che si sia realizzata la soddisfazione del rapporto.

Da un punto di vista della frequenza l’eiaculazione precoce può essere costante o saltuaria (solo in determinate situazioni ambientali o temporali).

La Diagnosi

La diagnosi dell’eiaculazione precoce si basa fondamentalmente sull’analisi della storia clinica del paziente: occorre distinguere se l’eiaculazione è costante o si presenta solo in determinate circostanze.

Occorre indagare specificamente le caratteristiche dell’eiaculazione precoce ed escludere che sia dovuta all’uso di farmaci o droghe.

Devono essere indagate le condizioni generali alla ricerca di malattie sistemiche o disturbi ormonali. Inoltre occorre esaminare obiettivamente gli organi sessuali secondari (la prostata) e le caratteristiche fisiche del pene per individuare anatomie che favoriscano l’eiaculazione precoce: frenulo breve, prepuzio fimotico e infiammazioni.

Occorre inoltre indagare se esistono deficit dell’erezione e la relazione di questi con i disturbi dell’eiaculazione. Da ultimo, ma non meno importante, é opportuno indagare direttamente o attraverso uno specialista, la psicologia comportamentale del fenomeno.

I Trattamenti

Innanzitutto devono essere trattate (indipendentemente dalle conseguenze sull’eiaculazione precoce) le condizioni infiammatorie o infettive che possono essere presenti sia a carico del pene che della prostata o di altri organi pelvici. Parimenti, possono essere trattate condizioni concomitanti quali deficit erettili, frenulo breve o fimosi.Dovrà essere quindi discusso col paziente, in base al grado del suo disagi o del disagio della coppia, la necessità di un trattamento.

Se l’eiaculazione precoce è presente da sempre, il primo approccio terapeutico è farmacologico. Non esistono tuttavia farmaci specifici per il trattamento, sono usati come trattamento continuativo gli inibitori del re-uptake della serotonina (SSRI) mentre, al bisogno, sono raccomandabili gli anestetici locali di sintesi quali la lidocaina o da estrazione vegetale.

Altre terapie, quali quelle con gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (sildenafil, vardenafil, tadalafil) o con farmaci alfa litici (alfuzosina, tamsulosina, ecc.) sono state a vario regime proposte con efficacia variabile a seconda delle caratteristiche dell’eiaculazione precoce.

Non esistendo lavori conclusivi che possano raccomandare una specifica terapia in specifici casi, il trattamento dell’eiaculazione precoce prevede sempre una discussione medico paziente con la disponibilità del caso ad un supporto psico-comportamentale singolo o di coppia.

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