La colonscopia virtuale è una tecnica radiologica non invasiva, uno specifico esame di Tomografia Computerizzata (Colon-TC) che consente di studiare il grosso intestino (colon), simulando la colonscopia tradizionale.
Approfondiamo l’utilità di questo esame insieme al dottor Alessandro Littera, specialista in Radiodiagnostica in Humanitas Mater Domini.
Come si svolge la colonscopia virtuale?
L’esame viene condotto gonfiando e distendendo il colon in modo lento e progressivo con un gas (anidride carbonica pura, CO2), tramite un apparecchio insufflatore ed un piccolo sondino morbido introdotto nel retto.
Abitualmente, salvo controindicazioni o allergie, prima dell’insufflazione viene iniettato per via endovenosa un farmaco ipotonizzante (Buscopan o analoghi), che rilassa la muscolatura parietale colica e rende più tollerabile la distensione.
Una volta ottenuta un’adeguata distensione del colon, vengono quindi acquisite le immagini TC (Tomografia Computerizzata).
Quando si esegue la colonscopia virtuale?
A differenza della colonscopia tradizionale, la colonscopia virtuale risulta meno invasiva per il paziente e tendenzialmente indolore.
La colonscopia virtuale si utilizza principalmente qualora non sia possibile eseguire o completare l’esame endoscopico tradizionale:
- a causa di restringimenti serrati (tumori o stenosi infiammatorie croniche)
- per intolleranza del paziente alla procedura endoscopica
- per condizioni anatomiche pre-esistenti, come un notevole allungamento del colon (dolicocolon), che non consentono di completare l’endoscopia.
- in pazienti con nota malattia diverticolare (con piccole sacche all’interno delle pareti intestinali) a rischio di perforazione.
La preparazione all’esame è minima, infatti prevede una dieta leggera, l’assunzione di farmaci peristaltici, ed in ultimo l’ingestione per bocca di un mezzo di contrasto specifico. A differenza della colonscopia tradizionale non è necessario assumere dei farmaci lassativi per la pulizia intestinale, l’attività lassativa verrà svolta dal liquido di contrasto ingerito la sera prima dell’esame.
Quali sono i limiti della colonscopia virtuale?
Al contrario della colonscopia tradizionale, la colonscopia virtuale non permette l’esecuzione di biopsie. In caso di riscontro di polipi, l’esame endoscopico tradizionale, oltre che diagnostico, diventa operativo rendendo possibile la rimozione dello stesso, mentre questa modalità non consente al medico di intervenire con la rimozione del polipo o l’asportazione di una piccola porzione di quest’ultimo per poterlo analizzare.
Proprio per la possibilità in più di eseguire biopsia, la preferenza va data in prima battuta all’esame endoscopico, salvo controindicazioni di partenza. Mentre la colonscopia virtuale è consigliata per pazienti a basso rischio di polipo o neoplasia del colon.