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Parkinson. I campanelli d’allarme da non sottovalutare

Movimenti rigidi e lenti, tremori a riposo sono le principali caratteristiche del morbo di Parkinson.
“Il morbo di Parkinson si presenta a seguito della progressiva degenerazione delle cellule nervose del cervello, responsabili della produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola numerose funzioni dell’organismo: controllo del movimento, comportamento, umore, ritmo del sonno, memoria, ecc.,” spiega il dottor Michele Perini, neurologo di Humanitas Mater Domini e responsabile dell’Ambulatorio di Malattie Neurodegenerative.
Per quanto sia esatto considerare il Parkinson una patologia che influenza la capacità di muoversi ed avere il pieno controllo del proprio corpo, spesso, purtroppo, si manifesta in sordina, non palesandosi con sintomi riconoscibili e collegabili direttamente alla patologia.
Esistono, infatti, dei piccoli segnali di avvertimento che, a volte, si manifestano diverso tempo prima rispetto alla comparsa della patologia. Questi possono essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme.

Quali sono i segnali da non sottovalutare?

  • Perdita di espressività. La carenza di dopamina rende i muscoli facciali rigidi. Può manifestarsi modificando le funzionalità del viso, che fatica a tradurre in espressioni le emozioni e i sentimenti che si provano.
  • Modifica nel tono della voce. Le parole si confondono, il tono della voce diventa sempre più debole e privo di intensità verbale. Siamo di fronte ad un altro segnale precoce causato dalla mancanza di dopamina.
  • Senso dell’olfatto compromesso. E’ considerato uno dei primi campanelli d’allarme del morbo di Parkinson e, nella maggioranza dei casi, non viene preso in considerazione. La perdita dell’olfatto, direttamente poi collegata alla perdita del gusto, è un chiaro segnale della mancanza di dopamina nell’organismo.
  • Difficoltà a controllare i movimenti delle braccia. Un ulteriore segno da non sottovalutare è collegato, nuovamente, al controllo dei movimenti e, in particolare, alla rigidità dei muscoli. Le braccia faticano ad oscillare mentre si cammina poiché le movenze del corpo non riescono a recepire le richieste del cervello.
  • Stati di indifferenza emotiva. La personalità si modifica, l’umore è instabile, si presentano momenti di apatia, la voglia di socializzare si azzera e sopraggiungono episodi di depressione. Sono alcuni dei segnali che indicano un cambiamento generale della personalità, che può essere causato anche dal sopraggiungere della malattia.
  • Mutamento nella sudorazione. Il morbo di Parkinson, colpendo il sistema nervoso, può compromettere l’autoregolazione dell’organismo. Reazioni come la sudorazione possono mutare considerevolmente, come aumentare senza alcuna ragione apparente. Anche l’aspetto dell’incarnato, in particolare del viso, può subire delle variazioni, diventando eccessivamente oleoso e seborroico.
  • Ipotensione e stipsi ostinata. Anche la pressione bassa e problemi intestinali, come la stitichezza, sono due disturbi dovuti alla carenza di dopamina nel sistema nervoso che regola la funzionalità dei visceri. Questi sintomi precedono di anni i sintomi motori e successivamente coesistono con questi.

“Il tipico tremore collegato al morbo di Parkinson, dunque, non è il solo e unico segnale da tenere in considerazione. Il tremore, infatti, non è un sintomo presente dall’inizio della patologia, ma può manifestarsi con il tempo, quando la malattia è già progredita. Proprio per questo motivo, è importante valutare in maniera corretta quei campanelli d’allarme, non sempre collegati al movimento, che possono preannunciare il morbo di Parkinson”,  conclude il dottor Michele Perini.