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Quali sono le principali cause dei disturbi del sonno?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, quasi un italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore ed uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno: con il dottor Alberto Braghiroli, pneumologo specializzato in disturbi del sonno riconosciuto dalla European Sleep Research Society, abbiamo parlato dei fattori che provocano un sonno disturbato e i relativi problemi di salute.

Quali sono le cause e i sintomi principali del disturbo del sonno?

Le cause che determinano un sonno disturbato possono essere di vario tipo: un eccesso di peso corporeo, anomalie del mento e della mandibola, così come presenza di una lingua grossa o di tonsille ipertrofiche, queste sono caratteristiche che incidono sulla respirazione provocando un distieni respiratorio in sonno che è la sindrome delle apnee notturne.

I principali sintomi di tale disturbo respiratorio (OSAS, Obstructive Sleep Apnoea Syndrome, Apnee Ostruttive del sonno), sono il russamento, la presenza di pause respiratorie di notte, nicturia ovvero necessità di urinare spesso di notte, mal di testa al mattino, mancanza di libido, disfunzione erettile, difficoltà di concentrazione, sonno non riposante e  spesso sonnolenza diurna: le donne tendono a soffrire meno di questo disturbo almeno fino alla menopausa, le  donne hanno molta più probabilità di soffrire di insonnia, un altro disturbi del sonno molto invalidante e diffuso.

Quali sono i rischi legati alla sindrome delle apnee notturne?

Se il disturbo non viene diagnosticato è trattato adeguatamente possono presentarsi conseguenze cardiovascolari abbastanza serie, in quanto pressione sanguigna e frequenza cardiaca tendono ad aumentare progressivamente. Di notte, per esempio, non si verifica il normale calo della pressione arteriosa. La presenza di apnee notturne aumenta la probabilità di avere disturbi neurologici acuti come ictus, che spesso si verificano proprio di notte o al mattino presto,

Le apnee notturne, inoltre, possono compromettere seriamente il sistema nervoso, intaccando memoria e attenzione, aumentando gli errori durante la giornata, la distrazione alla guida, ma anche la probabilità di andare incontro a deficit cognitivo importanti come la demenza.

Come si riconoscono le apnee?

L’OSA può essere determinata da episodi di apnea notturna completa o parziale, ovvero chiusura totale o limitazione del passaggio di aria nelle prime vie aeree, faringe e laringe. In entrambi i casi vi è una netta diminuzione dell’ossigenazione nel sangue associata a continui risvegli. 

L’esame strumentale che permette di diagnosticare tali fenomeni è la polisonnografia,  un esame strumental che prevede la registrazione del sonno durante la notte monitorando il sonno, la respirazione, l’ossigenazione nel sangue, il ritmo cardiaco, la posizione corporea. La registrazione viene quindi letta da un medico esperto in disturbi del sonno che saprà indicare la terapia giusta considerando i segni e i sintomi per il paziente specifico. Il trattamento per esser adeguato deve essere personalizzato il più possibile. .

Quali sono le terapie accessibili per questi fenomeni?

Quando lo specialista avrà diagnosticato l’OSA, occorrerà seguire un percorso terapeutico personalizzato in base alla condizione clinica del paziente. Il trattamento d’elezione è la terapia con apparecchi a pressione positiva continua (CPAP) che tengono aperte le vie aeree mediante l’invio di aria forzata, sostanzialmente sono apparecchi simili a quelli che usiamo per l’aerosol che prendono l’aria che è nella stanza e la immettono, tramite una mascherina, nelle vie respiratorie. Sicuramente è utile perder peso, a volte può esser indicata la terapia posizionale quando il paziente va il disturbo solo in posizione supina, a volte la soluzione può esser l’intervento chirurgico otorino, oppure può esser l’utilizzo di speciali bite chiamati Dispositivi di Avanzamento Mandibolare che aiutano a creare più spazio nelle vie aeree.

Qualsiasi sia l’entità del disturbo, sarà necessaria una visita dallo specialista per valutare la gravità dell’OSA e adottare cure mirate e personalizzate.

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