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Terapia ormonale sostitutiva in menopausa: cos’è e a cosa serve

Si chiama Terapia ormonale sostitutiva (TOS) ed è una cura per ridurre i sintomi che possono comparire in menopausa. Può aiutare ad affrontare i tipici disagi che si manifestano nell’immediato come vampate di calore, disturbi del sonno, dolori osteoarticolari, difficoltà di concentrazione, ansia e prevenire o curare disturbi definiti a medio termine come irritazione e secchezza vaginale e dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale) conseguenti all’atrofia vaginale e disturbi urinari (cistiti ricorrenti o urgenza e incontinenza urinaria).

La terapia agisce come sostituto degli ormoni (estrogeni e progesterone) che, in menopausa, non sono più prodotti dalle ovaie. Occorre personalizzare la cura valutando la storia clinica della donna: l’età, il periodo di inizio della menopausa, eventuali effetti collaterali per l’utilizzo in passato di terapie ormonali (ad esempio la pillola contraccettiva), il rischio cardiovascolare, oncologico e osteoporotico. È importante tenere in considerazione anche le storia personale e familiare, i risultati di eventuali esami ed i sintomi prevalenti.

La terapia ormonale può essere indicata entro i primi 10 anni dalla menopausa o, comunque, alle donne di età inferiore a 60 anni. Occorre escludere la presenza di controindicazioni e prevedere, per chi segue la terapia, un controllo ginecologico annuale”, chiarisce la dottoressa Emanuela Giorgetti, ginecologa dell’Istituto.

La terapia prevede l’utilizzo di vari farmaci con diversi dosaggi, somministrati per via orale o sotto forma di cerotti, gel e spray. Per le donne che presentano solo disturbi legati all’atrofia vulvo vaginale possono essere utilizzati preparati, per via vaginale sotto forma di ovuli, gel o creme a base di acido ialuronico, estrogeni o androgeni.

I primi passi per avvicinarsi alla menopausa

Per le donne che si avvicinano alla menopausa è importante prevenire le complicanze cardiovascolari e osteoarticolari. Da promuovere sono l’attività fisica e la sana alimentazione: potrebbe essere utile aumentare l’apporto di calcio e di vitamina D limitando, invece, il consumo di sale, cibi grassi e bevande alcoliche. Abitudine da evitare, invece, è il fumo. “Il consiglio è incoraggiare la partecipazione ai programmi di screening per tumore della cervice (pap test), mammella (mammografia) e colon (ricerca sangue nelle feci)”, conclude la dottoressa.

Informazioni utili

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