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Tuffarsi in mare dopo mangiato: come e se farlo

“Non fare il bagno dopo mangiato”. Quante volte le mamme lo ripetono ai piccoli che non riescono a resistere alla tentazione di un tuffo, complice il caldo o la voglia di divertirsi in acqua. Come orientarsi tra la “saggezza popolare” tramandata da generazioni di nonne e mamme e l’onnisciente internet che parla, invece, di fake news? E’ verità oppure un falso mito?

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCEO), in un articolo pubblicato sul web nel 2018 nella rubrica “Dottore, è vero che…?” sottolinea che non esistono ancora evidenze scientifiche che sostengano l’opportunità o meno di fare il bagno a stomaco pieno, proprio perché è difficile organizzare studi o raccogliere casistiche che dimostrino una tesi o l’altra.
La diatriba non sembra essere sulla questione se fare, oppure non fare, il bagno a stomaco pieno, ma piuttosto sulì quando sia più opportuno tuffarsi. Sicuramente non è opportuno fare una lunga nuotata o un’attività fisica molto intensa (gare, tuffi, allenamento ecc.) quando si è mangiato oppure bevuto troppo, se fa molto caldo e l’acqua del mare/lago è molto fredda. Quello che può causare problemi non è tanto la digestione, quanto l’indigestione o, come tramanda la saggezza popolare, la congestione, cioè uno dei tipici disturbi estivi che è anche tra i più pericolosi, soprattutto se si manifesta in acqua.

“Quello che avviene è uno squilibrio nella circolazione del sangue perché, dopo un pasto, soprattutto se abbondante, il suo afflusso verso lo stomaco aumenta notevolmente. La digestione, infatti, richiama verso lo stomaco il sangue disponibile rendendolo meno disponibile a livello celebrale e questo spiega il perché, a volte, dopo mangiato si prova un senso di stanchezza e sonnolenza. A questo ‘deficit relativo di sangue che arriva al cervello’ si può associare una altro ‘furto’: quello determinato dallo shock termico se, ad esempio, si passa improvvisamente dai 30 gradi della temperatura ai 20 dell’acqua di mare, lago o piscina, con conseguente ulteriore richiamo di sangue verso la pelle ed i muscoli. La quantità di sangue sottratta al cervello può diventare eccessiva, trasformando la sonnolenza in perdita di coscienza e aumentare così il pericolo di annegamento”, spiega il dottor Roberto Faccincani, Responsabile del Pronto Soccorso di Humanitas Mater Domini.

Dunque, cosa può rispondere la mamma al figlio che insiste nel volere fare il bagno subito dopo mangiato? In realtà c’è un rischio in questa scelta ed è importante, quindi, seguire alcune raccomandazioni:

  • Non entrare in acqua se si è mangiato molto e/o sono stati scelti cibi troppo pesanti grassi, fritti o elaborati
  • Preferire la vicinanza alla riva, senza tuffarsi o fare lunghe nuotate
  • Meglio bagnarsi prima di entrare in acqua (anche facendo una bella doccia) o immergersi in modo graduale, così che il corpo si raffreddi un po’ e non sia sottoposto ad un repentino shock termico
  • Valutare sempre le condizioni di rischio: evitare di fare il bagno in acque pericolose o mari troppo mossi
  • Valutare l’abilità nel nuotare. Occorre prestare attenzione soprattutto ai bambini e a ciò che fanno in acqua, assicurandosi che ci sia sempre a portata di mano il salvagente