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Passiflora

La Passiflora è impiegata nel trattamento dell’insonnia, dei problemi gastrointestinali causati dall’ansia o dal nervosismo, del disturbo d’ansia generalizzata. Inoltre, essa è in grado di contrastare i sintomi dell’astinenza nel corso della disintossicazione dall’uso dei farmaci narcotici.

Vi sono casi in cui la Passiflora può essere utilizzata per la cura del disturbo da deficit di attenzione/iperattività, del nervosismo e dell’eccitabilità, delle palpitazioni, del battito cardiaco irregolare, delle convulsioni, dell’isterismo, dei sintomi della menopausa, della pressione alta, della fibromialgia e del dolore.

In caso di ustioni, gonfiore dovuto ad infiammazioni ed emorroidi ha luogo l’applicazione topica della Passiflora.

Come funziona la Passiflora?

La Passiflora è un fitoterapico: le parti ipogee di questa pianta contengono principi attivi dai quali si ricava un estratto che allevia gli spasmi muscolari, induce il sonno ed ha un effetto genericamente calmante.

Come si assume la Passiflora?

La Passiflora può essere assunta per via orale sotto forma di gocce o compresse o applicata a livello topico.

Effetti avversi della Passiflora

Nel momento in cui ci si attiene alle dosi consigliate, la somministrazione per via orale della Passiflora è considerata sicura per la maggior parte delle persone.

Fra i potenziali effetti collaterali della sua assunzione si segnalano:

  • capogiri
  • confusione
  • difficoltà nei movimenti muscolari e di coordinazione
  • stato di coscienza alterato
  • infiammazione dei vasi sanguigni

In alcuni rari casi la somministrazione della Passiflora ha provocato nausea, vomito, sonnolenza, tachicardia e aritmie. Non è possibile classificare i livelli di sicurezza dell’uso della Passiflora per via topica, poichè non esistono informazioni sufficienti.

Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo della Passiflora

Il proprio medico andrebbe sempre consultato prima dell’uso della Passiflora se:

  • si assumono farmaci per la pressione alta, medicinali e fitoterapici dall’effetto sedativo (ad esempio la valeriana o l’erba di San Giovanni), fitoterapici e integratori che possono abbassare la pressione (come il coenzima Q10 e l’olio di pesce);
  • si è incinte, poiché in questo caso la Passiflora è controindicata;
  • si pratica l’allattamento al seno;
  • ci si deve sottoporre a un intervento chirurgico. La Passiflora infatti può intensificare l’effetto degli anestetici e di altri farmaci che agiscono sul cervello, poiché influenza il funzionamento del sistema nervoso. Quindi, di solito è controindicato assumere Passiflora a partire da almeno quindici giorni precedentemente ad un intervento chirurgico.
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