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Insonnia infantile: quali sono le cause?

Si pensa spesso che l’insonnia sia un problema diffuso tra le persone adulte. In realtà, anche i bambini possono soffrirne e, spesso, molti genitori hanno grandi difficoltà nella gestione di questo problema.

Quali sono le cause dell’insonnia infantile?

Secondo recenti statistiche, sono soprattutto i primogeniti o i figli unici a soffrire di insonnia, in particolare quelli che sono allattati al seno e che dormono nel lettone insieme ai propri genitori. 

Si può, dunque, dedurre che le cause scatenanti siano prevalentemente di natura comportamentale e, in alcuni casi, i risvegli notturni possono essere legati anche alle elevate attività cerebrali ed emotive.

I bambini, infatti, sono sempre alla ricerca di nuove scoperte ed emozioni. Tutte caratteristiche che vengono rielaborate e, talvolta, non sono compensate con il sonno.

Esistono, poi, cause di natura organica, ovvero che riguardano quei disturbi fisiologici quali, ad esempio, il reflusso, i disturbi dell’orecchio, l’asma e dermatiti che minano seriamente il corretto riposo dei bambini.

Queste situazioni sono da controllare e monitorare con attenzione in quanto un sonno costante e sereno è fondamentale per i più piccoli: è proprio mentre dormono, infatti, che producono la somatotropina, ovvero l’ormone responsabile della crescita. Lo sviluppo delle potenzialità psicofisiche, quindi, sono strettamente legate al corretto riposo dei più piccoli.

Molti studi in merito hanno dimostrato come i problemi legati al sonno infantile comportino una maggiore probabilità di sviluppare patologie piuttosto serie, come malattie cardiovascolari, diabete, obesità, squilibri metabolici, ma anche disturbi psicologici: scarsa autostima, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi del sonno.

Insonnia infantile: quali sono gli errori più comuni?

Un bimbo che dorme male, probabilmente riceve stimoli eccessivi, specie in epoche moderne dove tutto è digitalizzato ed è frequente l’uso di smartphone, tablet e videogiochi, anche tra i più piccoli.

É necessario, dunque, stabilire un orario consono per la cena e la messa a letto, rispettando una routine serale equilibrata, creare un ambiente tranquillo che possa far sentire rilassati e al sicuro i propri piccoli, limitare l’esposizione alla luce e soprattutto evitare l’uso di videogiochi, tablet alla sera.

Tutto ciò è possibile cominciando a spegnere i dispositivi elettronici presenti in casa almeno due ore prima di andare a dormire, mantenendo le luci soffuse. 

Importante, dunque, è non stimolarli eccessivamente nelle ore che precedono il sonno. Se ciò non bastasse e si dovessero verificare comunque ripetuti risvegli durante la notte, è bene ricordare di non cadere in quelle cattive abitudini che non vanno a vantaggio di un riposo corretto. 

La mamma, ad esempio, dovrà evitare di offrire ogni volta il seno per calmare il suo piccolo. Una tendenza, questa, che molte donne hanno, a prescindere da quanto tempo sia passato dall’ultima poppata. 

Nutrire i bambini di notte è opportuno soltanto quando sono passate in media tre ore dall’ultimo pasto. La cosa importante è quella di capire i reali bisogni del proprio piccolo ed essere sicuri di comprendere al meglio il motivo del pianto e del risveglio notturno.

Se il piccolo si abitua a riconoscere il seno come “facilitatore” del suo sonno: avrà sempre bisogno di quello per addormentarsi, anche durante i risvegli notturni e questo può render difficile staccar il piccolo dallo stesso seno quando non ce ne sarà più bisogno.

È importante stabilire un piccolo rituale che aiuti il bimbo a riconoscere che è il momento della nanna: lèggiamo una storia, raccontiamo una fiaba, cantiamo una canzoncina, diamogli il suo peluche preferito, il ciuccio, il rituale può esser scelto insieme e aiuterà a gestire al meglio il sonno dei nostri piccoli.

È importante insegnare al piccolo ad addormentarsi da solo, mettiamolo nel suo lettino quando è ancora sveglio ma assonnato: ha bisogno di vedere dove si addormenterà per riposare in modo sereno. Insomma la qualità del sonno dei nostri piccoli dipende da noi genitori.

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