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Mal di testa: sintomo oppure malattia?

È un disturbo molto frequente che può compromettere la qualità della vita. Paliamo della cefalea (mal di testa), patologia che spesso viene curata in modo autonomo ma che può essere anche sintomo di una malattia più grave.

“Le persone percepiscono una sensazione di dolore perché lo stimolo che la genera attiva dei recettori specifici che, inviando un segnale nervoso alla corteccia cerebrale, fanno avvertire alla persona lo stimolo doloroso. Ad esempio, se una spina punge un polpastrello, i recettori dolorifici rilevano la puntura e generano un segnale che arriva al cervello che lo interpreta e ci informa. Non solo, esistono anche dei meccanismi che modulano l’intensità della percezione del dolore (nocicezione). Ecco perché lo stesso stimolo può generare in ognuno di noi una sensazione più o meno intensa” – spiega il professore Maurizio Versino, neurologo di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care, che prosegue – “In questo senso, la cefalea può essere dovuta dalla presenza di uno stimolo doloroso, che fisiologicamente agisce sui recettori dolorifici presenti nel cranio, oppure causata da un’alterazione del sistema nocicettivo, per cui si avverte il dolore nonostante non ci sia alcuno stimolo apparente che agisce sui recettori”.

Nel primo caso la cefalea è definita un sintomo e si parla di cefalea secondaria, nel secondo caso, invece, si tratta di una malattia del sistema nocicettivo e definisce cefalea primaria.

Cefalea primaria: quali le tipologie?

Le cefalee primarie causano un mal di testa ricorrente senza una ragione apparente e possono influire sulla qualità di vita di chi ne soffre. Le principali tipologie sono l’emicrania senz’aura e l’emicrania con aura, la cefalea tensiva e la nevralgia trigeminale.

Emicrania senz’aura

In Italia due studi (PACE ed Eurolight) hanno stimato che l’emicrania interessa tra il 25 ed il 43% della popolazione, con una frequenza che è 3 volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Si tratta di una cefalea che interferisce o può impedire lo svolgimento delle attività quotidiane. L’emicrania può causare un dolore che pulsa, si localizza in un lato della testa, peggiora con il movimento e si accompagna a fastidio per le luci e per i rumori, oltre che causare nausea e vomito.

Emicrania con aura

In questo caso, prima della cefalea si manifesta “l’aura emicranica”, cioè alcuni sintomi della durata di alcuni minuti che consistono in disturbi della vista, alterazioni della parola, formicolii. La cefalea che segue “l’aura” può essere molto lieve o, addirittura, può non manifestarsi.

Cefalea tensiva

È la più diffusa e rispetto all’emicrania è meno intensa. Generalmente, viene percepita come un peso o un cerchio alla testa e può essere accompagnata dal fastidio per la luce (fotofobia).

Nevralgia del trigemino

Si manifesta con delle fitte, simili a scosse elettriche, di breve durata e molto intense, causate da azioni semplici come l’apertura della bocca, la masticazione, il tocco della pelle del volto.