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Ragade anale: i sintomi e i rimedi

La ragade anale è una piccola ferita dell’ano a forma di goccia generalmente localizzata sulla linea posteriore del canale anale che può causare dolore, sanguinamento e\o prurito; interessa in particolar modo i giovani ma può coinvolgere persone di qualsiasi età. Le principali cause sono l’ipertono anale o spasmo del muscolo sfintere interno (generalmente favorito dall’ansia e dallo stress) e la stipsi con evacuazione di feci particolarmente dure, tipiche di chi segue una dieta povera di fibre. 

Ne parliamo con il dottor Corrado Bottini, chirurgo generale e proctologo di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.

Cosa sono le ragadi anali?

La mucosa del canale anale è un tessuto delicato e umido che, durante il passaggio di feci particolarmente dure, oppure a causa di una mancata dilatazione dell’ano (a causa dell’ipertono anale), può subire dei piccoli tagli detti ragadi anali. La ragade anale, pur essendo di dimensioni tendenzialmente limitate, è in grado di  provocare dolore durante e dopo l’evacuazione e in caso di persistente contrazione dello sfintere anale interno (a contrazione involontaria detta appunto ipertono anale).

Quali sono i sintomi?

Il primo sintomo dal quale è possibile riconoscere la presenza di una ragade anale è l’acuto dolore che si manifesta in zona anale in tre momenti: evacuazione delle feci, espulsione (con diminuzione del fastidio), riacutizzazione del dolore nelle ore successive.

Vi sono poi ulteriori manifestazioni che possono associarsi alla presenza di ragadi anali, tra cui:

  • possibile sanguinamento rosso vivo durante il passaggio delle feci
  • prurito e ano umido 

Ragade anale, quali sono le cause?

Le principali  cause  della ragade anale sono l’ipertono anale (generalmente favorito dall’ansia e dallo stress) e la stitichezza con espulsione di feci particolarmente dure. Questa tipologia di feci si presenta tipicamente in quelle persone che  hanno un’alimentazione poco equilibrata, nella quale, in particolare, manca un adeguato apporto giornaliero di acqua e di cibi contenenti fibre .

Le ragadi anali possono essere associate alle emorroidi, e possono essere secondarie alle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), in particolare la malattia di Crohn.

Un fattore di rischio può essere anche l’età: le ragadi anali sono prevalenti nei giovani adulti ma si possono verificare in persone di qualsiasi età. Sono frequenti per esempio anche nei bambini molto piccoli (in particolare si verificano ad ogni cambio della dieta), e durante la gravidanza (sia per la stipsi sia per l’ipertono secondario all’ansia che questa condizione può generare).

Come curare una ragade anale?

La ragade anale viene individuata durante la visita proctologica, attraverso l’esplorazione rettale e se possibile l’anoscopia, e l’anamnesi del paziente e l’esclusione di altre patologie  che potrebbero comportare una sintomatologia simile (come le emorroidi, le malattie sessualmente trasmesse o le malattie infiammatorie croniche dell’intestino). Possibili esami di approfondimento, a discrezione del medico, potrebbero essere anche la retto-sigmoidoscopia, la colonscopia e l’ecografia endoanale.

Una volta accertata la presenza di ragade anale, il trattamento per curarla prevede abitualmente l’applicazione di pomate a base di nitroglicerina o particolari pomate a base di farmaci detti calcio antagonisti in grado sia di risolvere l’ipertono anale che di favorire la cicatrizzazione della ragade o, in determinati casi, l’utilizzo di dilatatori anali a caldo. In caso di dolore è utile l’assunzione di farmaci antidolorifici.

Inoltre, è sempre bene lavare la zona (bidet) con acqua tiepida e più volte al giorno. 

In presenza di ragade anale cronica (che non riesce a cicatrizzarsi), soprattutto se persiste lo spasmo sfinteriale (il famoso ipertono anale), tuttavia, può essere necessario intervenire tramite chirurgia: si tratta di un intervento che richiede solitamente una ospedalizzazione di qualche ora (senza trascorrere la notte in ospedale) ed eseguito in anestesia locale con una minima sedazione. 

Per prevenire l’insorgenza delle ragadi anali, in ogni caso, sono utili alcuni consigli come mantenere sempre una corretta igiene della zona anale (utilizzando sempre acqua caldo\tiepida e mai fredda) e seguire un’alimentazione equilibrata (adeguata assunzione di fibre e liquidi).

Chirurgia Generale