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Manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM)


Che cos’è la manometria esofagea ad alta risoluzione?

La manometria esofagea ad alta risoluzione è un esame diagnostico che permette di valutare in modo preciso la funzionalità motoria dell’esofago e del cardias (la ‘valvola’ posta tra esofago e stomaco), ovvero la loro capacità di contrarsi e rilasciarsi per spingere il cibo verso lo stomaco. In particolare è indicata per studiare le cause alla base dei disturbi della deglutizione (disfagia) e per approfondire sintomi come dolore toracico, rigurgito o bruciore retrosternale, che possono essere associati al reflusso gastroesofageo o ad alterazioni motorie dell’esofago.

L’esame viene generalmente prescritto a pazienti che hanno già eseguito:

  • esofagogastroduodenoscopia (EGDS)
  • RX transito esofageo con pasto baritato (esame radiologico che utilizza il solfato di bario come mezzo di contrasto per visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno)
  • Eventualmente TC torace-addome con mezzo di contrasto

Come viene eseguito l’esame?

Si introduce una sottile sonda flessibile attraverso una narice, fino a raggiungere lo stomaco. Durante l’esame, che dura circa 20 minuti e non è doloroso, il paziente viene invitato a deglutire delle piccole quantità d’acqua. Sulla sonda sono posizionati numerosi sensori di pressione che rilevano in modo continuo l’attività dell’esofago a riposo e durante la deglutizione. I dati raccolti vengono elaborati successivamente con l’ausilio di un software dedicato. 

È necessaria l’anestesia per eseguire l’esame? 

Non è prevista alcuna anestesia. Il paziente rimane sveglio poiché è necessario che collabori durante l’esame.

Quando è indicata la manometria esofagea ad alta risoluzione?

La manometria è indicata in caso di:

  • Disfagia, per identificare le cause alla base della difficoltà a deglutire cibi solidi o liquidi. Permette di diagnosticare disturbi motori dell’esofago come l’acalasia o l’esofago ipercontrattile, o disturbi secondari a patologie neurologiche o autoimmuni.
  • Dolore toracico ricorrente non attribuibile a patologie cardiache, per valutare eventuali cause esofagee alla base (ad esempio: malattia da reflusso gastroesofageo, spasmo esofageo, ecc).
  • Reflusso gastroesofageo, nei pazienti con sintomi persistenti nonostante la terapia medica. Per escludere un disturbo motorio alla base o se il paziente è candidato a intervento chirurgico (es. fundoplicatio) o endoscopico (es. ARMA).
  • Valutazione prima della pH-impedenziometria esofagea delle 24 ore. Permette di identificare correttamente la posizione dello sfintere esofageo inferiore e posizionare con precisione il sondino.
  • Studio pre-operatorio. Prima di interventi che coinvolgano l’esofago e il cardias, ad esempio interventi anti-reflusso (fundoplicatio chirurgica, ARMA), per la correzione dell’ernia iatale (fundoplicatio chirurgica), per l’acalasia (miotomia chirurgica o endoscopica).
  • Controllo post-operatorio. Per monitorare l’efficacia di interventi chirurgici o endoscopici sull’esofago e sul cardias.

Quando non è possibile sottoporsi all’esame?

La manometria non può essere eseguita nei casi in cui:

  • sia impossibile una collaborazione del paziente;
  • sia presente un restringimento significativo della faringe o dell’esofago;
  • siano presenti varici esofagee.

Serve una preparazione specifica?

È necessario digiunare 6-8 ore prima dell’esame e può essere richiesto di sospendere temporaneamente alcuni farmaci. Per informazioni precise consultare le norme di preparazione.

È un esame pericoloso?

La manometria è generalmente sicura e ben tollerata. Gli eventi avversi sono molto rari e generalmente di lieve entità. Possono verificarsi piccoli sanguinamenti dal naso, soprattutto nei pazienti con fragilità capillare o in terapia antiaggregante o anticoagulante.

Quali sono i vantaggi di questo esame? 

La manometria esofagea ad alta risoluzione rappresenta lo standard di riferimento per lo studio della motilità esofagea, grazie a:

  • maggiore precisione nella rilevazione delle pressioni esofagee;
  • immagini intuitive e ad alta risoluzione, che facilitano la diagnosi;
  • maggiore accuratezza diagnostica, utile nella pianificazione dei trattamenti.

Si tratta di un esame rapido e sicuro, che può fare la differenza nella diagnosi di disturbi spesso sottovalutati, ma che incidono in modo importante sulla qualità della vita. 

Comprendere le cause di un disturbo della deglutizione o di un reflusso resistente alle terapie è il primo passo per scegliere il trattamento più adatto, con un approccio personalizzato e preciso.

 L’esame può essere eseguito anche in convenzione con il SSN.

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