COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
0331 476111

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

ANNULLARE UNA PRENOTAZIONE
0331 476210

Lasciare un messaggio in segreteria telefonica sempre attiva.

Prenotazione
0331 476210

In convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, privato e assicurato.

Centro odontoiatrico
0331 476336

Cheratocongiuntivite secca: cause, sintomi e trattamento

La cheratocongiuntivite secca (KCS) è una condizione caratterizzata dalla secchezza della superficie oculare. Coinvolge sia la congiuntiva, ovvero la membrana che riveste le palpebre, sia la cornea, la porzione anteriore e trasparente dell’occhio posta davanti all’iride e alla pupilla.

Si tratta di una patologia cronica e debilitante che incide profondamente sulla qualità della vita, anche se spesso viene sottovalutata. Oltre ai sintomi oculari, può favorire ansia, irritabilità e, nei casi più gravi, disturbi depressivi dovuti alla frustrazione per la mancata risoluzione del problema. Inoltre, può compromettere il sonno a causa del discomfort oculare che causa, ridurre la produttività e compromettere la vita sociale per la necessità di frequenti instillazioni di lacrime artificiali. Per questo è fondamentale un approccio completo e personalizzato, con controlli regolari di follow up ogni due o tre mesi per monitorare l’efficacia delle terapie ed eventuali effetti collaterali.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Monica Ragazzini, oculista e referente dell’Ambulatorio dell’Occhio Secco in Humanitas Mater Domini.

Le principali cause della cheratocongiuntivite secca

La cheratocongiuntivite secca è una forma grave di malattia dell’occhio secco caratterizzata da infiammazione cronica della congiuntiva e della cornea, dovuta a insufficiente produzione o aumentata evaporazione del film lacrimale:

  • Iposecrezione lacrimale: le ghiandole lacrimali non producono una quantità sufficiente di lacrime per lubrificare e proteggere l’intera superficie dell’occhio. Questa condizione è particolarmente comune nelle donne in post-menopausa ma può essere un sintomo di malattie autoimmuni come la sindrome di Sjögren, l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico. Alcuni farmaci, come diuretici, antistaminici, antidepressivi, beta-bloccanti e decongestionanti, possono contribuire all’insorgenza di questa condizione. Fattori ambientali come basso tasso di umidità o utilizzo prolungato di lenti a contatto possono peggiorare i sintomi.
  • Occhio secco evaporativo: causato da un’eccessiva evaporazione del film lacrimale, spesso dovuta a una disfunzione delle Ghiandole di Meibomio, che  producono la componente lipidica della lacrima. Questa disfunzione porta a una riduzione dello strato lipidico, aumentando l’evaporazione dello strato acquoso e causando secchezza oculare. Altre cause possono essere fattori ambientali, come esposizione al vento o aria condizionata, uso prolungato di dispositivi elettronici, inquinamento e allergeni, malattie della pelle, come dermatite seborroica o acne rosacea, infezioni batteriche del bordo palpebrale (blefariti), disturbi gastrointestinali come il reflusso gastro-esofageo o alterata funzionalità epatica associata a elevati valori di colesterolo e trigliceridi. Anche un alterato o ridotto ammiccamento (apertura/chiusura palpebrale), possono essere la causa principale di questa patologia.

Studi epidemiologici internazionali condotti dalla Tear Film & Ocular Surface Society (TFOS) hanno analizzato le fasce d’età e i sottogruppi maggiormente colpiti dalla patologia:

  • Over 50 anni: aumenta sensibilmente, arrivando anche al 15-35%, soprattutto tra le donne in post-menopausa.
  • Sindrome di Sjögren: circa il 50-70% dei pazienti con la sindrome riscontra la KCS come sintomo.
  • Utilizzatori frequenti di schermi digitali: può raggiungere il 20-25% di giovani e adulti, a causa della riduzione dell’ammiccamento e dell’esposizione prolungata allo schermo.
  • Pazienti con patologie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus): presente nel 10-30% dei casi.
  • Pazienti sottoposti a chirurgia oculare: dopo interventi di cataratta o refrattiva, la secchezza oculare può comparire nel 20-40% dei casi, spesso temporaneamente.

Sintomi 

I sintomi più comuni della cheratocongiuntivite secca includono:

La cheratocongiuntivite secca, nei casi gravi, può causare erosioni corneali (cheratite puntata), filamenti mucosi (cheratite filamentosa), ulcere corneali ed esiti cicatriziali (leucomi) che se localizzati centralmente alla cornea possono causare importante riduzione visiva.

Come viene eseguita la diagnosi

Per arrivare alla diagnosi di cheratocongiuntivite secca, nel nostro Ambulatorio Occhio Secco a Castellanza eseguiamo i seguenti test:

  • Anamnesi,  ovvero colloquio approfondito con il paziente per conoscere tutte le problematiche oculari e sistemiche 
  • Questionario OSDI (valutazione dei sintomi)
  • Esame alla lampada a fessura per la valutazione delle strutture oculari e degli annessi
  • Colorazione con fluoresceina e verde Lisamina per evidenziare i danni congiuntivali e corneali
  • Test di Schirmer per determinare la quantità di lacrime prodotte in 5 minuti
  • Misurazione del menisco lacrimale 
  • Break Up time (BUT)  per valutare la stabilità lacrimale 
  • Meibomiografia per analizzare le ghiandole di Meibomio 
  • Infiamma dry: test rapido che identifica livelli elevati di MMP-9 (marker infiammatorio)

Principali trattamenti 

Il trattamento della cheratocongiuntivite secca comprende diverse strategie terapeutiche che cambiano in base alla gravità:

  • Terapie di base:  si utilizzano lacrime artificiali senza conservanti (uso regolare, anche più volte al giorno), gel/unguenti lubrificanti per la notte, igiene palpebrale quotidiana
  • Terapie avanzate: si associano alla terapia precedente immunomodulatori topici (colliri a base di ciclosporina A o lifitegrast), brevi cicli di corticosteroidi topici, siero autologo per favorire la rigenerazione cellulare, occhiali a camera umida per ridurre l’evaporazione del film lacrimale 
  • Altri trattamenti: occlusione dei puntini lacrimali (punctal Plugs) per ridurre il drenaggio lacrimale, trattamento delle complicanze con antibiotici per le infezioni batteriche e la gestione delle ulcere corneali.
  • Approccio sistemico: trattamento delle patologie associate (blefarite, rosacea, Sjögren, ecc.) 

Fonti

TFOS DEWS III Management and Therapy Report, American Journal of Ophthalmology, May 26, 2025. 

Bron AJ, de Paiva CS, Chauhan SK, et al. TFOS DEWS II Pathophysiology Report. Ocul Surf.2017;15(3):438-510.

Craig JP, Nichols KK, Akpek EK, et al. TFOS DEWS II Definition and Classification Report. Ocul Surf.2017;15(3):276-282. 

Gupta A, Gupta R. “Dry eye and Sjögren’s syndrome: An update.” Indian Journal of Ophthalmology. 2023;71(2):431-439.

Torna su