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Gemcitabina

La Gemcitabina è un farmaco antiblastico, viene metabolizzata a livello intracellulare. Il suo meccanismo d’azione è bloccare la creazione del DNA cellulare, grazie ai suoi due metaboliti attivi (la difluorodeossicitidindifosfato e la difluorodeossicitidintrifosfato) è in grado di distruggere le cellule contro cui è diretta.

A cosa serve la Gemcitabina?

La Gemcitabina è un farmaco antineoplastico (contro i tumori) del gruppo degli antimetaboliti pirimidinici. Viene somministrata per il trattamento di diverse neoplasie o tumori, in particolare per il:

  • carcinoma della vescica
  • carcinoma della mammella
  • carcinoma dell’ovaio
  • carcinoma del polmone non a piccole cellule
  • carcinoma del pancreas

Si può somministrare da sola o in associazione con altri farmaci antitumorali.

Come si assume la Gemcitabina?

La Gemcitabina si assume:

  • per infusione in vena
  • attraverso catetere
  • per via endovescicale (mediante catetere)

Effetti collaterali della Gemcitabina

Come tutti i farmaci chemioterapici, anche la Gemcitabina provoca in chi la assume sensazione di fatica (astenia) e diminuzione dell’appetito, che possono insorgere in forma lieve o severa. L’astenia può essere legata all’anemia. Gli effetti collaterali si manifestano in modo diverso da soggetto a soggetto, in base alla tolleranza individuale.

Tra gli effetti collaterali riconosciuti più comuni si elencano:

  • temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo (la diminuzione dei globuli rossi provoca la diminuzione dell’emoglobina e quindi l’anemia; la diminuzione dei globuli bianchi facilita l’insorgere di infezioni; la diminuzione delle piastrine provoca lividi o emorragie). Il conteggio delle cellule ematiche ricomincia a salire costantemente e di solito si normalizza entro 21-28 giorni dall’inizio della terapia
  • nausea e vomito
  • sintomi simil-influenzali

Effetti collaterali riconosciuti meno frequenti sono invece:

  • temporanea riduzione della funzione del fegato (che si normalizzerà comunque alla conclusione del trattamento);
  • modificazioni cutanee: eruzioni simili all’acne, che possono dare prurito;
  • dolore o ulcere del cavo orale, con o senza modeste alterazioni del gusto;
  • diarrea;
  • sonnolenza;
  • caduta dei capelli;
  • alterazioni della funzione renale (occasionali e reversibili).

Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo della Gemcitabina

Alcuni farmaci potrebbero interferire con il trattamento a base di Gemcitabina: è bene quindi comunicare all’oncologo curante quali farmaci si assumono regolarmente e consultarlo prima di assumere nuovi farmaci.

Attenzione alle radiazioni solari; poiché attraverso la circolazione sanguigna i farmaci chemioterapici si diffondono in tutti i tessuti, inclusa la pelle, il contatto prolungato con le radiazioni solari può causare arrossamenti, anche gravi, e scottature. Per quanto riguarda l’allattamento, non è consigliato allattare al seno durante la terapia con Gemcitabina.

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