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Linfodrenaggio? Una terapia, non solo per la cellulite!

Una scarsa circolazione “dell’acqua” corporea è una condizione frequente e comune dopo un trauma, un intervento o a causa di una cattiva circolazione. Molto spesso, infatti, si presenta il gonfiore, ossia un accumulo di liquidi nei tessuti,
Come è possibile ripristinare l’equilibrio e lo scorrimento corretto dei fluidi? Il linfodrenaggio manuale può essere una terapia indicata.

Ne parliamo con la dottoressa Silvia Zibetti, fisioterapista, specialista in Humanitas Mater Domini e il Poliambulatorio di Lainate.

“Il linfodrenaggio manuale non è solo una pratica estetica. E’ una tecnica riabilitativa utile per il riassorbimento degli edemi (tumefazioni) siano essi di origine traumatica, oncologica, vascolare o dovuti da accumulo di grasso. Il trattamento consiste in manovre manuali molto delicate, quasi carezze, per indirizzare lo spostamento dell’acqua accumulata verso i punti di raccolta. Non si utilizzano creme o altri prodotti, ma l’importante solo le mani del terapista esperto che sentono, valutano e indirizzano in maniera corretta il flusso di linfa”, spiega la professionista.

Fino a qualche anno fa, il linfodrenaggio era considerato come una terapia utile solo negli edemi che si presentano dopo un intervento di chirurgia oncologica. Attualmente, invece, recenti studi ne confermano l’utilità e l’efficacia anche in ambito vascolare. Gambe gonfie e pesanti, capillari visibili, infatti, possono essere segni di un affaticamento del sistema venoso e, un buon trattamento manuale abbinato alla giusta terapia compressiva, farmacologica e ad uno stile ci vita corretto, può essere una strategia vincente.

Nell’utilità del linfodrenaggio manuale non possiamo dimenticare il trattamento della cellulite. “L’aumento della dimensione delle cellule di grasso, infatti, rende difficoltoso il movimento e il riassorbimento dei liquidi. Da qui il ristagno di acqua e poi la difficoltà circolatoria che ne consegue. Anche in questo caso l’approccio dovrà necessariamente essere multidisciplinare e interessare diversi aspetti della vita e della salute della persona. Anche in questo caso, un buon trattamento manuale abbinato alla corretta dieta, all’attività fisica e alla compressione elastica, sono la sola strada per il raggiungimento di un buon risultato”, conclude la dottoressa Zibetti.