La retina è il tessuto nervoso situato all’interno del bulbo oculare che ci permette di codificare il messaggio visivo, ossia converte i segnali luminosi esterni in impulsi bio-elettrici interpretabili dal cervello. È composta da diversi strati di cellule, meticolosamente ordinati nel creare un network di interazioni per garantire una funzionalità ottimale.
Possiamo suddividere la retina in due porzioni:
- La macula, situata nella porzione centrale, è l’area dedicata alla migliore acuità visiva, è colei che ci permette di vedere in modo nitido e dettagliato l’ambiente che ci circonda.
- La retina periferica è invece l’area dedicata alla visione spaziale, che consente di avere un campo visivo di ampiezza ottimale.
La retina può essere colpita da diversi tipi di patologie, le più diffuse sono le cosiddette maculopatie, ossia patologie di carattere degenerativo, vascolare o ereditario che interessano la regione maculare e hanno un grande impatto sulla funzione visiva.
Tra le maculopatie più frequenti ricordiamo la degenerazione maculare legata all’età (DMLE) e la retinopatia diabetica, oltre agli eventi di natura trombotica venosa (occlusione venosa retinica).
Una diagnosi tempestiva in caso di malattie della retina è fondamentale per prevenire danni permanenti alla vista e per avviare trattamenti adeguati che possano rallentare o fermare la progressione di tali patologie.
La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è uno strumento diagnostico non invasivo, rapido, sicuro e ripetitivo, fondamentale nell’esaminare nel dettaglio i diversi strati retinici e di rilevare eventuali anomalie. Ha la sua massima risoluzione a livello della macula, porzione della retinica fondamentale per garantire la migliore funzionalità visiva.
Approfondiamo l’esame diagnostico con il dottor Aretti Andrea, oculista in Humanitas Mater Domini e negli Humanitas Medical Care.
Che cos’è l’OCT?
Si tratta di una tecnica di diagnosi per immagini non invasiva che fornisce immagini tomografiche ad alta risoluzione della retina (in particolar modo della macula), della testa del nervo ottico e della cornea. Lo strumento raccoglie e analizza matematicamente tutte le onde luminose riflesse e ottiene immagini ad alta risoluzione (si parla di una risoluzione nell’ordine di alcuni micron, ossia centinaia di volte più piccole del millimetro).
A cosa serve l’OCT?
L’OCT è un esame indicato in caso di sospetta malattia della retina (in particolar modo della macula) e del nervo ottico grazie alla sua capacità di fornire informazioni dettagliate sull’anatomia di tali tessuti e dunque sulle sue possibili alterazioni strutturali patologiche.
Fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi e nella valutazione nel tempo della patologia, anche monitorando l’efficacia degli interventi farmacologici/chirurgici che possono essere intrapresi in determinate patologie.
Attraverso un particolare tipo di OCT, come ad esempio l’OCT del segmento anteriore – metodologia utilizzata in Humanitas Mater Domini – è possibile indagare cornea e camera anteriore, per verificare la presenza di eventuali anomalie di tali strutture.
Per quali patologie viene eseguito l’OCT?
L’OCT è un esame fondamentale per la diagnosi di patologie come:
- Degenerazione maculare legata all’età, sia nella sua forma secca sia nella sua forma neovascolare
- Retinopatia diabetica
- Occlusione venosa retinica
- Corioretinopatia sierosa centrale
- Foro maculare
- Membrana epiretinica
- Glaucoma