COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
0331 476111

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

ANNULLARE UNA PRENOTAZIONE
0331 476210

Lasciare un messaggio in segreteria telefonica sempre attiva.

Prenotazione
0331 476210

In convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, privato e assicurato.

Centro odontoiatrico
0331 476336

Cadmio

Che cos’è il cadmio?

Si tratta di un metallo pesante che può essere presente nel cibo e, in minima parte, viene assorbito dall’organismo dove è efficacemente trattenuto a livello renale ed epatico e dove può rimanere per decine di anni.

A che cosa serve il cadmio?

Esso può prendere parte all’attivazione di alcuni enzimi. Inoltre, può sostituirsi allo zinco che è normalmente presente all’interno della carbossipeptidasi, enzima presente nel pancreas e nell’intestino e che partecipa alla digestione proteica.

In quali alimenti è presente il cadmio?

É considerato un contaminante del cibo, come altri metalli, ad esempio piombo e arsenico. La sua presenza, che può essere riscontrata in numerosi alimenti, dipende dalle sue concentrazioni nell’acqua, nel terreno e nell’aria.

Fra gli alimenti più ricchi di cadmio si possono includere funghi, molluschi, fegato, polvere di cacao e alghe essiccate.

Qual è il fabbisogno giornaliero di cadmio?

Non ne esiste una dose giornaliera raccomandata.

Quali conseguenze può determinare la carenza di cadmio?

Ad oggi non si conoscono malattie associate alla sua carenza.

Quali conseguenze può determinare un eccesso di cadmio?

L’accumulo di cadmio nell’organismo può portare, nel lungo periodo, a diversi effetti negativi. A risentirne sono prima di tutto i reni, la cui attività potrebbe essere compromessa dalla presenza di questo metallo a tal punto da condurre ad insufficienza renale.

Inoltre, un eccesso di cadmio può causare mal di stomaco, diarrea e vomito, una demineralizzazione delle ossa che, a sua volta, può causare problemi di fertilità, fratture, danni al sistema nervoso e a quello immunitario e disturbi psicologici.

Si rammenta, infine, che il cadmio è classificato dall’International Agency for Research on Cancer come sostanza cancerogena di gruppo 1.

È vero che l’assunzione di cadmio è associata a cancro al seno?

L’esposizione a dosi eccessive di cadmio è stata associata, dalle ricerche scientifiche, ad un aumento della possibilità di sviluppare un cancro non solo al seno, ma anche ad altri organi e tessuti, come vescica, polmone ed endometrio.

Prenota una visita