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Lesione del legamento crociato posteriore (LCP)


Tra i legamenti del ginocchio, il legamento crociato posteriore (LCP) è il più grosso e robusto. È così chiamato per il suo inserimento sulla parte posteriore della tibia. Insieme al legamento crociato anteriore, mantiene stabile l’articolazione.

La lesione del legamento crociato posteriore (LCP) meno frequente di quella del legamento crociato anteriore ed è spesso causata da traumi sportivi o incidenti automobilistici. Si manifesta a seguito di un colpo del ginocchio contro il cruscotto dell’auto in un incidente stradale (trauma da cruscotto) e in numerosi sport di contatto.

Che cos’è il legamento crociato posteriore?

Il legamento crociato posteriore è un fascio di tessuto fibroso molto robusto, teso fra il femore e la tibia. Il suo compito è assicurare la stabilità del ginocchio ostacolando la traslazione posteriore della tibia. È formato da due fasci, uno antero-laterale ed uno postero-mediale.

Quali sono le cause della lesione del legamento crociato posteriore?

La lesione del legamento crociato posteriore è più rara di quella del legamento crociato anteriore ed è circa il 10% di tutte le lesioni del ginocchio. Si danneggia solitamente a causa di traumi violenti (cosiddetti ad alta energia), frequenti durante incidenti stradali o per traumi meno violenti (a bassa energia), possibili durante l’attività sportiva. Solitamente serve un colpo molto forte sulla zona anteriore della tibia che può accadere durante sport da contatto, quali il rugby o l’hockey.

Quali sono i sintomi della lesione del legamento crociato posteriore?

La persona può avvertire una sensazione di rottura dentro al ginocchio durante il trauma, dolore e problemi a muovere il ginocchio, principalmente in discesa e mentre si scendono le scale.

La lesione isolata del legamento crociato posteriore non provoca instabilità articolare.

Prevenzione della lesione del legamento crociato posteriore

La prevenzione delle lesioni durante l’attività sportiva consiste nel fare molta attenzione alla propria sicurezza durante lo svolgimento delle pratiche (anche non agonistiche) e conservando sempre un buon tono della muscolatura della gamba che faccia da difesa per il ginocchio.

Diagnosi

Per la diagnosi lo specialista esegue un esame dell’articolazione, avvalendosi di esami specifici per verificare la lassità legamentosa del ginocchio.

A questo, si aggiungono esami strumentali, quali:

Trattamenti

Il legamento crociato posteriore, contrariamente a quello anteriore, ha una buona capacità di guarire e sviluppare una “cicatrice”. In molte situazioni di lesione parziale, quindi, la terapia fisioterapica riesce a recuperare la funzionalità del ginocchio. Spesso è indicato l’uso di un tutore specifico per tenere il ginocchio nella posizione più adatta per la guarigione.

L’intervento chirurgico è indicato nel caso della rottura totale che ostacola la funzionalità del ginocchio o nel caso non sia stato risolutivo il trattamento conservativo. E’ indicato a tutti i pazienti giovani per prevenire una precoce usura (artrosi) e facilitare un ritorno all’attività sportiva.

La chirurgia di riparazione del legamento crociato posteriore è finalizzata alla ricostruzione del legamento danneggiato con un tessuto sostitutivo. Può trattarsi di un tendine preso dallo stesso paziente (innesto) o, più raramente, un tessuto da un donatore di organi (trapianto).

In caso di innesto, il tessuto prelevato può essere la parte centrale del tendine rotuleo (che collega la rotula con la tibia), i tendini della zampa d’oca (gracile e semitendinosi) o la parte centrale del tendine quadricipite.

L’intervento chirurgico, ormai fatto con tecnica artroscopia, prevede quattro momenti:

  1. L’asportazione dei residui del legamento crociato posteriore leso e la preparazione dell’alloggiamento del nuovo legamento
  2. La realizzazione di tunnel ossei nel femore e nella tibia per inserire il nuovo legamento
  3. L’inserimento del nuovo legamento nell’articolazione
  4. La fissazione del neo-legamento

La tecnica artroscopica è una procedura mini-invasiva, che può essere eseguita in anestesia loco-regionale e che, tramite un apparecchio detto artroscopio, consente di visualizzare le strutture articolari del ginocchio. La tecnica a cielo aperto non si usa più se non per la riparazione di altre strutture del ginocchio danneggiate, come nel caso di lussazione della rotula o una serie lesioni della capsula articolare.

La riabilitazione è indispensabile per un recupero totale della funzionalità e dell’articolarità del ginocchio. Il programma riabilitativo può variare in base alla tecnica chirurgica usata e alla tipologia di procedure chirurgiche usate. In ogni caso, consiste in specifici esercizi che consentono un recupero totale della mobilità e del tono trofismo muscolare della gamba.

Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono il parere dello specialista.