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Infiammazione del tendine d’Achille. Cosa fare per il dolore?

È formato dall’unione di tre muscoli che si trovano nella parte posteriore e inferiore del polpaccio, e supporta il corpo durante il cammino e l’attività sportiva. Parliamo del tendine d’Achille, il più lungo e vulnerabile del corpo, che unisce l’osso del tallone ai muscoli del polpaccio. Cosa accade quando s’infiamma? Quali sono i trattamenti?

Approfondisce l’argomento Patricio Spallarossa, fisioterapista di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.

Quali sono i sintomi dell’infiammazione al tendine d’Achille?

Solitamente l’infiammazione si manifesta con un dolore nella parte posteriore del tendine, sia durante la palpazione sia con il movimento. Altri sintomi possono essere:

  • Gonfiore
  • Impossibilità a camminare o a correre (nei casi più gravi)
  • Ridotta mobilità
  • Rigidità, soprattutto dopo il risveglio

Cosa fare quando il tendine d’Achille s’infiamma?

Occorre agire subito, anzi prima. È importante prevenire il problema praticando attività fisica in modo costante. La tendinite del Tendine d’Achille, infatti, è una condizione che spesso si presenta d’estate, quando ci sottoponiamo a sforzi più intensi senza un’adeguata preparazione fisica. Al primo segnale di dolore, quindi, occorre intervenire per evitare lesioni più importanti”, spiega lo specialista.

Quando si avverte dolore, il consiglio può essere:

  • Applicare il ghiaccio
  • Mantenere la gamba alzata, per evitare il gonfiore
  • Fasciare e comprimere il tendine con una banda, una cavigliera elastica oppure bendaggio all’ossido di zinco
  • Non fermarsi, ma rieducare gradualmente il tendine ad un corretto movimento

Nel caso in cui il dolore persiste, il fisioterapista, in collaborazione con l’ortopedico o il fisiatra, può richiedere approfondimenti diagnostici come un’ecografia, per valutare eventuali lesioni di carattere tendineo o legamentoso, una risonanza magnetica, per avere una visione migliore delle strutture articolari, tendinee e cartilaginee del piede e del tallone oppure una radiografia, per capire se sono presenti delle lesioni ossee.

Quali i trattamenti?

L’infiammazione del tendine d’Achille, si può trattare con:

  • Uso di talloniere in gel da inserire nelle calzature per non sforzare l’articolazione della caviglia e rimuovere la tensione del tendine stesso
  • Terapie farmacologiche, solitamente antinfiammatori, valutate con lo specialista

Nel caso in cui l’infiammazione diventi “subacuta” (si prolunga il tempo di guarigione), il trattamento, invece, prevede:

  • Test clinici e valutazione posturale con podoscopio, per valutare l’appoggio del piede in condizioni statiche e dinamiche
  • Percorso riabilitativo, con lo scopo di ridurre il dolore e migliorare l’articolarità e la capacità di controllo del movimento. La riabilitazione prevede tecniche di trattamento manuale, come la mobilizzazione passiva ed esercizi terapeutici per migliorare l’equilibrio, l’articolarità e la forza. In Humanitas Mater Domini è possibile anche avvalersi del Robot Hunova per la riabilitazione e il ritorno all’attività sportiva
  • Costruzione, se necessario, di supporti propriocettivi per correggere l’appoggio del piede durante il cammino o la corsa.

Potrebbero essere utili anche alcune terapie fisiche, tra cui:

Quando riprendere l’attività sportiva?

“Ogni caso è diverso e occorre valutare la ripresa in relazione alla gravità del problema. Solitamente, in caso di tendiniti molto lievi e seguendo le indicazioni del fisioterapista, è possibile riprendere a fare sport nell’arco di 10-15 giorni. Quando il dolore è più resistente, invece, può essere necessario fermarsi anche per 45-60 giorni, per poi riprendere gradualmente l’attività sportiva”, conclude lo specialista.