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Patologie cardiache e montagna: alcuni consigli

La meta più ambita per le vacanze invernali rimane la montagna. Ma per chi soffre di disturbi di cuore (cardiopatie), come l’ipertensione arteriosa, ischemia miocardica, aritmie o scompenso cardiaco, occorre prestare attenzione. Perché? Quali sono i consigli per trascorrere alcuni giorni in montagna? Abbiamo approfondito l’argomento con la dottoressa Daniela Guzzetti, cardiologa di Humanitas Mater Domini.

Chi soffre di patologie cardiache può andare in montagna?

Con le giuste precauzioni, non è necessaria alcuna rinuncia. Quindi, sì alle destinazioni di montagna, purché non si superino quote di 1500 metri. Altre alternative consigliate, sono anche le mete insolite come la collina, il lago oppure la campagna.

Quali possono essere i rischi della montagna per le persone con cardiopatie?

Per coloro che soffrono di patologie cardiologiche (cardiopatie) la montagna può nascondere alcuni rischi.  Ad alte quote, infatti, i livelli di ossigeno nell’aria diminuiscono e il freddo determina una vasocostrizione sistemica (riduzione del calibro dei vasi sanguigni). Il cuore, quindi, è costretto ad aumentare il suo lavoro e consumare più ossigeno. Questo, nelle persone predisposte, può causare un aumento del rischio di riscontrare i sintomi dell’angina e della dispnea.

Problemi al cuore: i consigli per una gita in montagna

La scelta di trascorrere dei giorni in montagna per le persone interessate da malattie cardiologiche comporta anche il dover seguire alcuni consigli:

  • Scegliere mete che non superino 1500 metri di altitudine
  • Nonostante l’attività fisica sia sempre consigliata, occorre tenere a mente che in montagna ogni spostamento può richiedere uno sforzo maggiore. In questo caso, quindi, è utile abituarsi gradualmente prediligendo, nei primi giorni di vacanza, attività motorie più leggere
  • Portare in valigia lo sfigmomanometro, per monitorare in modo costante la pressione arteriosa

 “Per allontanare dubbi e paure, le persone che soffrono di disturbi cardiaci e desiderano programmare una vacanza invernale, possono seguire un percorso di screening prima della partenza. Il consiglio è una visita cardiologica di controllo, se non eseguita di recente nel contesto dell’abituale follow up, per valutare il reale stato di salute del proprio cuore e l’efficacia della terapia farmacologica che potrà eventualmente essere ottimizzata. Per completare la valutazione, lo specialista potrà richiedere anche ulteriori approfondimenti, come l’elettrocardiogramma”, conclude la dottoressa. 

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