Quando è necessaria la protesi all’anca?
L’impianto di una protesi all’anca rappresenta attualmente una procedura molto diffusa, che negli ultimi anni si è particolarmente evoluta sia in termini di tecnica chirurgica che di materiali.
Diagnosi
Prima dell’intervento viene valutata la radiografia e fatta la pianificazione preoperatoria. È in questa fase che il chirurgo sceglie definitivamente la protesi.
La scelta dei diversi modelli di protesi dipende dalla morfologia dell’anca, dall’età del paziente e dalla patologia di base (artrosi, artrite reumatoide, frattura).
L’intervento mininvasivo protesi all’anca
L’artroprotesi d’anca, ossia la sostituzione totale dell’articolazione con una protesi artificiale, é costituita da diversi componenti:
- stelo femorale
- testina protesica
- inserto
- cotile
L’operazione all’anca viene praticata normalmente in anestesia peridurale, ma in relazione al caso è facoltà dell’anestesista la scelta della soluzione migliore.
La tecnica chirurgica si avvale anche dell’approccio mini-invasivo, con tagli cutanei piccoli e massimo rispetto dei muscoli.
La via di accesso all’anca è la postero-laterale con il vantaggio di risparmiare gli abduttori dell’anca (muscoli piccolo e medio gluteo), ma in alcuni casi particolari il chirurgo si avvale di altre vie di accesso (anteriore, laterale, diretta).
L’intervento è seguito da una breve degenza in ospedale (in media 15 giorni): durante i primi due giorni di riposo a letto in posizione supina vengono eseguiti esercizi di mobilizzazione passiva ed attiva dell’arto operato.
In 2-3 giornate il paziente può iniziare la rieducazione alla deambulazione.