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Il percorso nutrizionale della dr.ssa Sucameli

Il percorso nutrizionale della dottoressa Marzia Sucameli si basa su un approccio innovativo sperimentato nelle più importanti università americane, tra cui l’University of Southern California. Un approccio che raccoglie gli aspetti di differenti aree mediche, come la gerontologia (scienza che studia i geni dell’invecchiamento), la fisiopatologia (lo studio di alterazioni strutturali e funzionali dell’organismo, che si presentano nel corso delle malattie) e la medicina anti-aging (medicina anti-invecchiamento). Nuove scoperte scientifiche, infatti, hanno dimostrato che, modificando i geni dell’invecchiamento attraverso il cibo, è possibile vivere sani e a lungo.

Il percorso nutrizionale

1° visita
Durante la visita specialistica, si inquadra il paziente, attraverso:

  • Approfondita anamnesi clinica (individuazione di patologie pregresse e/o in atto)
  • Storia del peso e definizione del proprio peso ideale
  • Familiarità per malattie
  • Valutazione degli esami ematici di routine (emocromo, glicemia, transaminasi, creatinina, urea, uricemia)
  • Anamnesi alimentare (gusti e abitudini del paziente)
  • Misurazione dei parametri antropometrici (peso, altezza, circonferenza della vita, addome, fianchi, massa magra e massa grassa)
  • Valutazione del metabolismo basale e del fabbisogno energetico
  • Elaborazione di un regime alimentare altamente personalizzato e concordato in base ai gusti e alle preferenze del paziente

Se necessario, è prevista l’elaborazione di un piano alimentare specifico per:

  • sportivi
  • vegetariani/vegani
  • intolleranti e/o allergici
  • donne in gravidanza e in allattamento
  • bambini in età pediatrica, prescolare e scolare
  • pazienti affetti da epilessia farmaco resistente (applicazione della dieta chetogenica)
  • pazienti affetti da morbo di Alzheimer e Parkinson. Nuove scoperte scientifiche hanno dimostrato che una dieta normocalorica, ma ristretta sotto il profilo proteico,  apporti notevoli benefici per la risoluzione di queste patologie neurodegenerative.

Per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, binge eating disorder, ovvero disturbo da alimentazione incontrollata) si usa l’ “Approccio Cognitivo – Comportamentale”, studiato ed elaborato per la prima volta presso l’Università di Oxford. Questo approccio si è rivelato il metodo più efficace per guarire da questi disturbi, in quanto è una terapia basata sul “qui ed ora” e sul condurre il paziente a diventare “terapeuta di se stesso”, col supporto dello specialista.

Al fine di prevenire molte patologie (tumori, diabete, malattie cardiovascolari, alzheimer, ecc) e se richiesto dal paziente, è possibile la preparazione di una “dieta della longevità”, cioè un regime alimentare che si basa sull’introduzione di alimenti di origine vegetale (carboidrati complessi come pasta, orzo, farro, riso, pane verdure, frutta fresca, frutta secca, legumi) e piccole quantità di alimenti di origine animale (in particolare, formaggi caprini e pesce). Questa dieta, abbastanza semplice da seguire quotidianamente, si avvicina molto all’alimentazione dei nostri avi, ma dimenticata dalla società odierna. Questo regime alimentare aiuta l’organismo a mantenersi giovane, riducendo di gran lunga il rischio di malattie. I motivi biochimici e le prove scientifiche che dimostrano la capacità di come questo regime alimentare provochi gli effetti sortiti, saranno ampiamente spiegati ai pazienti nel corso della prima visita.
Oltre alla dieta della longevità, è possibile anche la preparazione di diete “mima digiuno”, ovvero piani alimentari che provocano nell’organismo le stesse reazioni biochimiche che si avrebbero quando si digiuna, a seguito dell’introduzione di alimenti specifici che stimolano o inibiscono i nostri geni (DNA). E’ stato scientificamente dimostrato, infatti, che il digiuno terapeutico autorigenera le cellule dell’organismo. Esistono diversi tipi di dieta “mima digiuno”. Alcuni prevedono la restrizione calorica, altri invece sono normocaloriche, ma ristrette solo sotto il profilo proteico (es. Morbo di Alzheimer).
Questi regimi alimentari non possono essere adottati da tutti. La decisione di intraprendere questo percorso di cura spetta alla specialista, base agli esami ematici e alle patologie del paziente se possibile.

Seguiranno poi 3 o 4 visite di controllo al mese, la cui periodicità sarà stabilita dalla specialista caso per caso. L’obiettivo principale sarà il monitoraggio costante dei parametri antropometrici (attraverso la costruzione del grafico del peso, delle circonferenze, della massa magra e grassa), che verranno illustrati e interpretati dal paziente settimanalmente, la motivazione del paziente, la possibilità di effettuare modifiche al piano alimentare e il raggiungimento degli obiettivi prefissati e concordati durante la prima visita.