Quando si inizia a stilare la lista dei buoni propositi, solitamente l’attività fisica rientra nell’elenco. Molti sono gli sportivi amatoriali che si cimentano calciatori, ciclisti oppure appassionati di palestra.
“Anche nello sport dilettantistico e amatoriale si possono presentare episodi legati a problemi cardiaci. Quando si riprende è importante, quindi, essere costanti, porsi degli obiettivi da raggiungere gradualmente, evitando eccessivi sforzi che danneggino i muscoli ed affatichino il cuore, e fare prevenzione attraverso visite e controlli mirati”, spiega il dottor Daniele Briguglia cardiologo di Humanitas Mater Domini.
Dunque, che si sia atleti o semplici appassionati, prima di iniziare una qualsiasi attività sportiva, il consiglio è di eseguire:
- Visita cardiologica: lo specialista valuta lo stato di salute del cuore e diagnostica eventuali problemi o malattie del sistema cardiocircolatorio
- Elettrocardiogramma (ECG): individua la presenza di possibili patologie cardiache sospette
- Ecocardiogramma: mostra alterazioni nell’anatomia cardiaca e nel funzionamento del cuore
- Test da sforzo: valuta il comportamento del cuore durante l’attività fisica
Quanto sport praticare?
Le nuove Linee guida della Società Europea di cardiologia (ESC) sull’attività sportiva indicano all’incirca 20 minuti di esercizio fisico aerobico (correre, andare in bici, ecc.) ogni giorno, per la prevenzione cardiovascolare. In alternativa, è possibile svolgere 25 minuti di attività anaerobica (allenare i muscoli, alzare pesi, ecc.) 3 volte a settimana.
Da dove iniziare?
- Iniziare con una passeggiata di 30 minuti ed aumentare gradualmente la durata sino ad a 45-60 minuti. La camminata può essere accompagnata da un movimento circolare delle braccia
- Fare attenzione alle temperature: il cuore non ama l’afa e il freddo eccessivo. È importante pianificare l’attività fisica in luoghi e orari freschi e non troppo umidi
- Monitorare lo sforzo del cuore (frequenza cardiaca) con un cardiofrequenzimetro o altro dispositivo
“È ampiamente dimostrato che l’attività fisica di tipo aerobico è amica del cuore delle persone con problemi cardiovascolari. La corsa, infatti, migliora l’efficienza cardiaca, i valori della pressione arteriosa, del colesterolo buono (HDL), dei trigliceridi e della glicemia. L’intensità e la modalità di avvio di qualsiasi sport, è sempre da valutare con il proprio cardiologo di riferimento”, chiarisce il dottor Briguglia.
Come controllare la salute del cuore?
Le linee guida indicano che a partire da 35 anni è consigliato eseguire una valutazione del proprio rischio cardiovascolare secondo il sistema SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation), un calcolo basato su un algoritmo, frutto di una ricerca della società europea di cardiologia, che stima la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di otto fattori di rischio (tra cui peso, genere, età, diabete, abitudine al fumo).
Il rischio cardiovascolare è alto in presenza di uno o più fattori di rischio. Le persone che presentano un rischio cardiovascolare alto e sono fisicamente inattive, necessitano una visita cardiologica con ECG e, in alcuni casi, un ecocardiogramma e un test da sforzo. Indipendentemente dal rischio, per coloro che hanno superato i 65 anni d’età è sempre consigliato eseguire sempre una visita cardiologica con ECG prima dell’avvio di qualsiasi sport.
“Un’adeguata preparazione all’esercizio è sempre raccomandata prima di avviare qualsiasi attività fisica. È bene inoltre curare adeguatamente anche l’alimentazione e l’idratazione prima, durante e dopo l’attività fisica”, conclude lo specialista.
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Informazioni utili
In Humanitas Mater Domini la visita cardiologica è eseguita in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale ed in regime privato.
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