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Emicrania e alimentazione: quale correlazione?

L’emicrania è un tipo particolare di mal di testa. Tra le sue caratteristiche vi è l’intensità, che è tale da interferire o da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane, se non assumendo un anti-dolorifico. Fortunatamente, sebbene si tratti di un dolore inabilitante con la tendenza a ripresentarsi, la frequenza spontaneamente bassa degli episodi, la pronta risposta alla terapia sintomatica, la disponibilità di farmaci di prevenzione per gli attacchi, spesso rendono gestibile l’impatto dell’emicrania sulla vita delle persone che ne soffrono”, spiega professor Maurizio Versino, neurologo di Humanitas Mater Domini e dei centri medici Humanitas Medical Care. 

La prevenzione degli attacchi non necessariamente si basa sull’uso di farmaci. Un aiuto arriva anche dall’adozione di stili di vita corretti, che è sempre importante seguire a prescindere dall’emicrania. Innanzitutto, è importante una corretta alimentazione. Spesso, la carenza di alcuni elementi, come il ferro e la vitamina D, possono essere la causa di crisi di cefalea e devono quindi essere compensati. Da non trascurare l’introduzione nella dieta di altri come il magnesio, che aiuta a contrastare l’emicrania.

Un tema da non sottovalutare, inoltre, sono le intolleranze e le allergie alimentari che possono includere tra i loro sintomi anche la cefalea. Ci sono, inoltre, alcuni cibi che possono scatenare l’attacco di emicrania.  L’alcool, il cioccolato, i formaggi stagionati, l’aspartame (ad esempio nei dolcificanti), la caffeina (in dosi eccessive, mentre le basse dosi possono aiutare a risolvere l’attacco), la frutta secca, il glutammato di sodio (ad esempio nei dadi da brodo, nella carne in scatola, nei salumi), i nitriti / nitrati (ad esempio nella verdura a foglia verde ma anche come conservanti di alimenti quali i salumi), ne sono un esempio. 


“Sono necessarie però due precisazioni. In generale, ognuno imparerà se e quali sono i cibi che possono scatenare i suoi attacchi di emicrania. Per quanto riguarda la nausea ed il vomito che costituiscono una delle caratteristiche dell’attacco di emicrania, a volte sono presenti indipendentemente dalla recente assunzione di cibo. Il cibo, infatti, di per sè non è causa della nausea (che è dovuta all’emicrania), ma alcuni dei cibi ingeriti, indipendentemente dalla quantità, potrebbero essere un fattore di innesco”, precisa il professore.

Non da ultimo, occorre ricordare che l’irregolarità di assunzione del cibo con un digiuno relativamente prolungato può innescare un attacco così come il sovrappeso costituisce un ulteriore elemento che rende più probabile l’insorgenza degli episodi di emicrania. Ecco perché è importante anche la consulenza del nutrizionista che può aiutare il neurologo ed i pazienti che soffrono di cefalea ad impostare delle abitudini alimentari che rendano più facile la gestione dell’emicrania.

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