In inverno, le basse temperature possono provocare una vasocostrizione periferica, cioè un restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi. Questo meccanismo è del tutto naturale: serve a conservare il calore negli organi vitali (come cuore e cervello), ma riduce l’afflusso di sangue alle estremità, rendendole più fredde e sensibili.
Tuttavia, se questa vasocostrizione si manifesta di frequente o anche in ambienti caldi, diventa patologica e può essere legata a diverse cause.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Giulia Virelli, reumatologa in Humanitas Mater Domini e negli Humanitas Medical Care.
Possibili cause di una vasocostrizione patologica
Quando mani e piedi rimangono freddi a lungo, o lo diventano anche in ambienti caldi, può essere sintomo di una patologia sottostante tra cui, ad esempio:
- Disturbi circolatori: una ridotta circolazione sanguigna può limitare l’afflusso di sangue alle estremità, rendendole fredde e talvolta dolorose.
- Anemia: la carenza di ferro o di emoglobina riduce la capacità del sangue di trasportare ossigeno, causando una maggiore sensibilità al freddo.
- Ipotiroidismo: un metabolismo rallentato per una ridotta produzione di ormoni tiroidei comporta una minore produzione di calore corporeo.
- Stress e ansia: gli stati di tensione emotiva possono indurre vasocostrizione periferica, accentuando la sensazione di freddo.
- Farmaci: alcuni possono provocare vasocostrizione, per esempio i beta-bloccanti, i contraccettivi orali o i farmaci per l’emicrania.
- Cardiopatie: una ridotta efficienza del cuore può determinare un minore afflusso di sangue periferico, con conseguente sensazione di freddo alle estremità.
- Diabete mellito: l’alterazione della circolazione periferica e la neuropatia diabetica possono compromettere la sensibilità e la temperatura di mani e piedi.
- Fumo di sigaretta: la nicotina provoca vasocostrizione e peggiora la circolazione periferica, aumentando la sensazione di freddo.
- Fenomeno di Raynaud: caratterizzato da episodi transitori di vasocostrizione periferica che interessano prevalentemente le dita delle mani e più raramente dei piedi. I piccoli vasi sanguigni si restringono in modo anomalo in risposta al freddo o allo stress, riducendo temporaneamente l’afflusso di sangue ai tessuti. Questo provoca una tipica triade cromatica: pallore (fase ischemica), cianosi (ridotta ossigenazione) e successivo arrossamento (iperemia reattiva). Il fenomeno può essere primario, ovvero idiopatico (senza cause apparenti), oppure secondario, associato a malattie autoimmuni come sclerodermia, lupus eritematoso sistemico. Nei casi secondari, gli episodi tendono ad essere più severi e possono accompagnarsi a dolore, ulcerazioni o lesioni.
La capillaroscopia periungueale è un esame non invasivo e indolore che permette di osservare direttamente la microcircolazione a livello dei capillari del letto ungueale. È una metodica fondamentale per valutare il fenomeno di Raynaud e identificare eventuali alterazioni dei capillari che possano suggerire la presenza di una forma secondaria o più severa.
Quando eseguire una visita specialistica?
In presenza di freddo persistente, dolore o variazioni cutanee, il consiglio è di rivolgersi al medico curante o a uno specialista in chirurgia vascolare o a un reumatologo per un approfondimento.
Un’accurata valutazione permette di distinguere un disturbo funzionale da una patologia vascolare, endocrina o metabolica e di impostare il trattamento più adeguato.
Una visita specialistica, generalmente supportata da un esame ecocolordoppler ed eventualmente una capillaroscopia, può rapidamente determinare se i sintomi segnalati sono correlati a una patologia vascolare o meno, indirizzando il paziente verso ulteriori indagini.
Corrette abitudini per una buona la circolazione
Per mantenere una buona circolazione, è consigliabile:
- Smettere di fumare
- Controllare il peso corporeo per ridurre il carico sui vasi sanguigni.
- Evitare di esporre a fonti dirette di calore le estremità fredde, poiché potrebbe causare danni alla pelle e ai vasi sanguigni.
- Evitare posture prolungate che possano compromettere la circolazione, per esempio tenere gli arti superiori elevati per molto tempo, oppure sedersi in maniera scorretta, possono compromettere un’adeguata circolazione alle estremità.
- Gestire lo stress con tecniche di rilassamento e pratiche che favoriscono il benessere mentale. Infatti, spesso, il vasospasmo è scatenato da stress o forti-emozioni.
- Indossare guanti e calze pesanti nel periodo invernale: limita la dispersione di calore corporeo e protegge mani e piedi dagli sbalzi termici. I tessuti isolanti mantengono una temperatura più costante, favoriscono la circolazione locale e riducono il rischio di geloni, screpolature o rigidità articolare.
- Mantenere un’adeguata idratazione.
- Praticare almeno 30 minuti di attività fisica al giorno, per migliorare il flusso sanguigno e rafforzare il sistema cardiovascolare.
- Seguire una dieta sana, evitando cibi ricchi di grassi e sale.
