In Humanitas Mater Domini l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia diretta dal dottor Fabio Zerbinati è specializzata nel trattamento delle malattie del ginocchio, sia degenerative che traumatiche.
Malattie degenerative del ginocchio
L’artrosi è una malattia degenerativa della cartilagine che può interessare qualunque articolazione e, soprattutto in pazienti in età avanzata, colpisce frequentemente il ginocchio.
Quando necessario, viene trattata chirurgicamente con l’impianto di protesi che sostituisce l’intera articolazione (protesi totale) o solo il compartimento interessato (protesi mono-compartimentali). In Humanitas Mater Domini, per l’impianto di protesi di ginocchio è disponibile un percorso di cura completamente robotizzato studiato per rispondere in modo sempre più personalizzato alle esigenze del singolo paziente e garantire un recupero più rapido ed efficiente. Dall’analisi pre-operatoria, all’intervento fino alla riabilitazione, l’esperienza del chirurgo e del fisioterapista si affianca alla tecnologia del robot Navio e Hunova.
Se il paziente affetto da artrosi è relativamente giovane, preferibilmente viene trattato con metodi alternativi che possono comunque essere molto efficaci. Ad esempio, se è colpita solo parte dell’articolazione è possibile effettuare delle osteotomie che, correggendo l’asse dell’arto e scaricando la parte malata, possono addirittura ritardare l’evoluzione della malattia ed eliminare la necessità della protesi. In caso di lesioni cartilaginee focali di piccole dimensioni si effettuano interventi in artroscopia.
Malattie traumatiche del ginocchio
Le malattie traumatiche trattate più frequentemente sono le lesioni del menisco e le lesioni dei legamenti crociati. Entrambe vengono trattate mediante chirurgia artroscopica, una metodica mininvasiva.
Nel caso delle lesioni del menisco il ricovero è al massimo di una notte e il decorso postoperatorio prevede l’uso di stampelle per circa 1 settimana.
Per quanto riguarda la lesione dei legamenti crociati, quando indicato, si procede alla ricostruzione con un trapianto prelevato dallo stesso ginocchio del paziente (i prelievi più usati sono il tendine rotuleo e i tendini della zampa d’oca). L’intervento è più impegnativo, prevede un accesso chirurgico più esteso per il prelievo del trapianto e un periodo riabilitativo più lungo.