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Rame

Che cos’è il rame?

Il rame è un elemento che è presente in piccole quantità nell’organismo. In un individuo adulto se ne trovano circa 100 mg, che sono concentrati per lo più nelle ossa, nel fegato, nei muscoli, nel cervello, nei reni e nel cuore.

A che cosa serve il rame?

É importante per il funzionamento di molti enzimi. Fra le sue molteplici attività è inclusa la partecipazione al metabolismo energetico e alla produzione delle ossa, dei globuli rossi e dei tessuti connettivi. É anche coinvolto nella pigmentazione di capelli e pelle, influenza il funzionamento del cuore ed esercita un’azione antiossidante, proteggendo quindi la cellula dai danni dei radicali liberi.

In quali alimenti è presente il rame?

Le frattaglie, soprattutto rene e fegato, sono gli alimenti più ricchi di rame. Altre buone fonti sono: frutta secca, semi, crusca di frumento, cereali integrali, legumi e molluschi.

Qual è il fabbisogno giornaliero di rame?

Il suo fabbisogno giornaliero, stimato per un adulto, è compreso tra 1,5 e 3 mg. A qualsiasi età per soddisfarlo è generalmente sufficiente un’alimentazione equilibrata e sana.

Quali conseguenze può determinare la carenza di rame?

Un’alimentazione non equilibrata, un malassorbimento o un apporto eccessivo di zinco possono provocare una carenza di rame. Anche se rara, questa situazione può avere delle serie ripercussioni sulla salute, come: problemi ai connettivi, disturbi nervosi, demineralizzazione delle ossa, fragilità delle pareti delle arterie, anemia, alterazioni delle funzioni immunitarie e aumento del rischio di malattie neurodegenerative e cardiovascolari.

Quali conseguenze può determinare l’eccesso di rame?

Sono rari i casi di eccesso di rame che siano causati dall’assunzione per via alimentare. I possibili sintomi includono vomito, diarrea, nausea e febbre. Situazioni più gravi possono condurre ad anemia emolitica e risultare fatali. Soli in rari casi, in genere nei bambini, si può andare incontro a cirrosi o danni epatici.

Altre volte l’eccesso di rame è dovuto all’incapacità del fegato di eliminare questa sostanza tramite la bile. La condizione che ne deriva è la malattia di Wilson: una rara patologia genetica che porta all’accumulo di rame non solo nel fegato, ma anche nel cervello, negli occhi e in altri organi, causando difficoltà a parlare e a deglutire, tremori, problemi di coordinazione, cambiamenti di personalità o epatiti.

Che cos’è la ceruloplasmina e quale legame ha con il rame?

Si tratta di una proteina che trasporta il rame nel sangue. Dei valori bassi possono indicare la presenza di patologie come la malattia di Wilson, l’aceruloplasminemia, la sindrome di Menkes o malattie epatiche in fasi avanzate, ma anche delle condizioni di malnutrizione.

La ceruloplasmina può invece essere alta in caso di intossicazione da rame, durante la fase di gravidanza, durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati o di estrogeni e in caso di malattia di Alzheimer, cirrosi biliare primitiva, colestasi, leucemia, linfoma di Hodgkin, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide e stati infiammatori.

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