Che cos’è l’endometrio?
L’endometrio è la mucosa che riveste la cavità interna dell’utero, composta da epitelio ghiandolare (in cui sono presenti ghiandole che secernono sostanze, come il muco, fondamentali per il ciclo mestruale) e stroma connettivale (tessuto costituito da cellule e fibre) altamente vascolarizzato. L’endometrio subisce modificazioni cicliche durante il ciclo mestruale, preparandosi all’eventuale impianto di un embrione.
L’endometrio è costituito da due strati principali:
- Strato basale: situato in profondità, funge da base per la rigenerazione dello strato funzionale dell’endometrio dopo ogni mestruazione, grazie all’azione delle cellule staminali endometriali.
- Strato funzionale: strato più superficiale, subisce cambiamenti ciclici che derivano dalle variazioni ormonali. Questo strato si ispessisce durante il ciclo mestruale (per effetto degli estrogeni) e viene eliminato durante le mestruazioni se non avviene la fecondazione.
A cosa serve l’endometrio?
L’endometrio svolge tre funzioni fondamentali nel sistema riproduttivo femminile:
- Preparazione all’annidamento dell’embrione: durante la fase proliferativa del ciclo mestruale (fase anche detta “follicolare”, durante la quale avviene la ricostruzione dello strato funzionale), l’endometrio si ispessisce e assume il tipico atteggiamento trilaminare (ecograficamente si notano tre linee ben distinte). Durante l’ovulazione, queste tre linee non sono più visibili e l’endometrio diventa simile ad una spugna – fase secretiva– in modo tale che l’embrione possa annidarsi più facilmente.
- Mestruazione: se l’annidamento dell’embrione non avviene, lo strato funzionale dell’endometrio si sfalda e viene eliminato attraverso il ciclo mestruale a causa del calo dei livelli di progesterone.
- Sostegno in caso di gravidanza: se si verifica la fecondazione, la produzione del progesterone (prodotto dal corpo luteo) sull’endometrio fornisce il supporto necessario all’annidamento dell’embrione e contribuisce alla formazione della placenta. In questo caso l’endometrio raggiunge uno spessore superiore ai 7mm.
Principali patologie dell’endometrio
Tra le principali patologie dell’endometrio ci sono l’endometriosi, il tumore dell’endometrio, i polipi e i fibromi.
Endometriosi
L’endometriosi consiste nella trasmigrazione di una parte delle cellule dell’endometrio che, invece di fuoriuscire attraverso le mestruazioni, vanno ad annidarsi in altri punti (ad esempio nelle tube, nelle ovaie o nella cavità peritoneale).
Ogni volta che la donna mestrua, queste cellule – che hanno colonizzato punti che non dovrebbero normalmente raggiungere – secernono sangue creando occlusioni o cisti. Sono queste aderenze e tumefazioni a rendere la patologia particolarmente dolorosa.
Riassumendo, è come se la cellula dell’endometrio in endometriosi si comportasse alla stregua di un tumore che dà metastasi benigne.
La diagnosi è spesso accidentale e avviene durante controlli ginecologici di routine o controlli specialistici eseguiti per altre patologie. Tuttavia, un importante marcatore rilevabile attraverso dei semplici esami del sangue è il CA125: se i suoi livelli si alzano di poco dal valore canonico, possono indicare una sospetta endometriosi. Livelli eccessivamente alti di CA125, invece, possono indicare un carcinoma ovarico.
Principali sintomi dell’endometriosi:
- dolore pelvico, soprattutto in fase peri-mestruale, spesso verso la fine della mestruazione.
- mestruazioni dolorose (dismenorrea)
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia)
- defecazione dolorosa e problemi vescicali
Possibili trattamenti dell’endometriosi
Per curare l’endometriosi si può ricorrere a diversi trattamenti in base allo stadio della malattia e alla sua sintomatologia. I trattamenti spaziano dal controllo clinico, all’utilizzo di terapie farmacologiche, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all’intervento chirurgico.
Abitualmente vengono utilizzati farmaci a base di progesterone o le associazioni estro progestiniche (pillola anticoncezionale). Questi farmaci possono essere utilizzati per un tempo molto lungo ed eliminano la sintomatologia dolorosa. Tra i più comuni vi è il Dienogest (un progestinico sintetico, ovvero un ormone artificiale che imita gli effetti del progesterone), con un dosaggio di 2 milligrammi al giorno circa.
L’intervento chirurgico, invece, consiste nell’asportazione del tessuto endometriosico e delle aderenze endometriosiche. La tecnica chirurgica standard per l’endometriosi è la laparoscopica per evitare aderenze.
Tumore dell’endometrio
Il tumore dell’endometrio, o carcinoma endometriale, è una malattia caratterizzata dalla presenza di cellule tumorali nell’endometrio.
I principali fattori di rischio sono rappresentati da uno stile di vita scorretto caratterizzato da dieta ricca di grassi saturi, sedentarietà, obesità e sovrappeso; dall’attività ormonale (menarca precoce e menopausa tardiva, assenza di gravidanze, policistosi ovarica); dall’assunzione di alcuni farmaci per attenuare i sintomi della menopausa; più raramente, dalla terapia con Tamoxifene per il cancro della mammella; da fattori ereditari e familiari (sindrome di Lynch).
La triade sintomatologica è costituita da:
- Sovrappeso /obesità
- Diabete (alterazione del metabolismo degli zuccheri)
- Ipertensione arteriosa
L’eventuale presenza di sviluppi anomali dell’endometrio in cavità uterina, osservabili in ecografia, richiede un approfondimento attraverso biopsia.
Possibili trattamenti del tumore dell’endometrio
Le opzioni terapeutiche per il trattamento del tumore dell’endometrio sono essenzialmente quattro:
- chirurgia;
- chemioterapia;
- radioterapia;
- ormonoterapia.
Il trattamento standard del tumore all’endometrio è la chirurgia laparoscopica di asportazione dell’utero (isterectomia totale), delle ovaie (se necessario) e del linfonodo sentinella (il primo linfonodo che drena le cellule dell’utero).
Prima di arrivare alla chirurgia, la diagnosi va fatta con risonanza magnetica con mezzo di contrasto per capire se il tumore ha già superato la lamina basale o meno. Se non l’ha superata, è sufficiente la laparoscopia senza linfonodi.
Solitamente, il tumore dell’utero colpisce donne al di sopra dei 50 anni di età, mentre in età giovanile il tumore più frequente è quello del collo dell’utero e delle ovaie.
La diagnosi precoce permette l’intervento più conservativo possibile (chirurgia laparoscopica per isterectomia totale), migliorando la prognosi della patologia.
Polipi endometriali
Si tratta di tumefazioni benigne circoscritte che condizionano il sanguinamento della donna tra una mestruazione o l’altra, o in menopausa. In questo caso, la diagnosi avviene attraverso ecografia transvaginale.
Il polipo viene asportato con tecnica isteroscopica, ovvero un intervento ginecologico mini-invasivo che permette di rimuovere i polipi endometriali utilizzando un piccolo telescopio (isteroscopio) inserito attraverso la vagina. L’operazione è rapida e viene eseguita in giornata.
Fibroma della cavità uterina
Il fibroma è una tumefazione benigna, che può essere di natura muscolare, calcifica o fibritica (dipende dall’età: con l’avanzare degli anni tende ad essere più dura). Per rimuovere queste tumefazioni la scelta consigliata è sempre l’isteroscopia.