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Acido Valproico

Non è ancora completamente conosciuto il meccanismo con cui agisce l’Acido Valproico, anche se sembra parzialmente dipendere dall’aumento della sintesi e dalla diminuzione, a livello cerebrale, della degradazione dell’Acido GABA (gammaamminobutirrico), aumentando il livello di tale neurotrasmettitore inibitorio.

Associato al suo sale sodico, riduce l’eccitabilità e le scariche neuronali ad alta frequenza. Ne risulta, pertanto, un’aumentata sedazione e una minore eccitazione a livello neuronale.

A cosa serve l’Acido Valproico?

É un farmaco anticonvulsivante, il cui sale sodico e i suoi derivati ammidici vengono impiegati per curare sia le diverse forme di epilessia generalizzata, sia le epilessie parziali. Viene, altresì, utilizzato in alcuni disturbi dell’umore (disturbi maniacali, disturbo bipolare).

Come si assume l’Acido Valproico?

La somministrazione avviene sotto forma di compresse o di granulato per soluzione, o per via endovenosa.

Effetti collaterali dell’Acido Valproico

É considerato uno dei più forti anti-epilettici in quanto agisce, oltre a livello nervoso, anche a livello cerebrale. Diversi, e molto spesso importanti, sono gli effetti collaterali che l’assunzione di questo farmaco può generare:

  • disturbi muscolo scheletrici: debolezza muscolare, disturbi motori;
  • disturbi del sistema immunitario: Lupus eritematoso sistemico, rabdomiolisi.
  • disturbi dell’apparato riproduttivo e della mammella: elevati livelli di testosterone, dismenorrea, amenorrea, infertilità maschile;
  • disturbi del sistema nervoso: tremore, parestesie, disturbi extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), senso di sonnolenza, sintomi convulsivi, memoria insufficiente, mal di testa, nistagmo, spasticità, atassia, coma, encefalopatia, letargia, parkinsonismo reversibile, disturbi cognitivi;
  • disturbi gastrointestinali: senso di nausea, conati di vomito, disturbi gengivali, stomatite, dolori addominali, diarrea (soprattutto all’inizio del trattamento), ipersalivazione, pancreatite;
  • disturbi epatobiliari: disfunzione epatica grave;
  • disturbi del metabolismo e della nutrizione: iponatriemia, aumento dose-dipendente o perdita di peso, aumento dell’appetito, perdita di appetito;
  • disturbi psichiatrici: stato confusionale, allucinazioni, aggressività, disturbi dell’attenzione, irritabilità, iperattività e confusione;
  • disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia, trombocitopenia, neutropenia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi, edema periferico, sanguinamento;
  • disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: ipersensibilità, alopecia transitoria, angioedema, eruzione cutanea, alterazioni dei capelli, eritema, reazioni allergiche;
  • disturbi vascolari: emorragia, vasculiti, disturbi della coagulazione;
  • disturbi a carico dell’orecchio: sordità, tinnito;
  • disturbi renali e urinari: insufficienza renale, enuresi, nefrite tubulointerstiziale.

Controindicazioni e avvertenze dell’Acido Valproico

Diversi farmaci possono modificare, in un senso o nell’altro,  la biodisponibilità dell’Acido Valproico. Tra questi, si rammentano soprattutto gli altri farmaci anti-convulsivanti che possono essere utilizzati in associazione nella terapia dell’epilessia.

Prima della sua assunzione è opportuno un controllo accurato della funzionalità epatica, dell’emocromo e della coagulazione. La concentrazione terapeutica più indicata è soggettiva e dipende anche dalle funzionalità epatiche e renali. Per quanto riguarda la somministrazione in fase gravidanza, deve essere valutato il bilanciamento tra i benefici per la salute materna e i rischi per il feto.

L’Acido Valproico può provocare effetti indesiderati nel lattante; è, quindi, necessario stabilire se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale.

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