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Il viaggio nel cuore in 10 tappe

Il viaggio nel cuore in 10 tappe” è un itinerario alla scoperta del cuore, un “motore” così instancabile, ma da proteggere, che si articola in diversi capitoli: dallo stile di vita all’importanza di un buon sonno, dai consigli di prevenzione ad un menù di ricette per la salute del cuore e molti altri temi.

I testi sono a cura degli specialisti di Humanitas Mater Domini e dei centri medici Humanitas Medical Care: Mauro Borchini (cardiologo), Albero Braghiroli (pneumologo specializzato in disturbi del sonno), Cecilia Fantoni (cardiologa e Capo Sezione del Laboratorio di Emodinamica dell’ospedale di Castellanza), Elisabetta Macorsini (biologa nutrizionista), Rossella Marino (cardiologa) e Barbara Pirali (diabetologa ed endocrinologa).

Clicca sulle tappe, per iniziare il tuo viaggio:

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Il motore più potente del mondo

A cura della dottoressa Cecilia Fantoni

Il cuore è il motore instancabile del nostro corpo. Basti pensare che si contrae più di 80mila volte al giorno, per trasportare a tutti gli organi del nostro organismo il sangue ricco di ossigeno e i nutrimenti.

Ma come funziona?

Il cuore è formato da quattro camere: due atri e due ventricoli. Attraverso le vene, l’atrio destro riceve da tutto il corpo il sangue non ossigenato. Da qui, mediante la valvola tricuspide, il sangue raggiunge il ventricolo destro che lo spinge nei polmoni ove rilascia l’anidride carbonica per caricarsi di ossigeno. Dai polmoni, il sangue ossigenato torna al cuore di sinistra (in particolare all’atrio di sinistra) per poi progredire attraverso la valvola mitrale sino al ventricolo sinistro. Questo “pompa” il sangue ossigenato nell’aorta e, quindi, in tutto l’organismo. Il cuore, questo motore instancabile, a sua volta necessita di un continuo rifornimento di ossigeno e nutrimenti che gli giungono attraverso le sue arterie: le coronarie.  

Prevenzione prima di tutto

A cura della dottoressa Cecilia Fantoni

Ancora oggi, le malattie cardiovascolari, come l’infarto l’ictus, rappresentano la principale causa di morte nel mondo occidentale. Queste patologie sempre più spesso colpiscono anche persone di media e giovane età.
La prevenzione è un’importante alleata delle terapie farmacologiche per evitare l’insorgenza delle patologie cardiovascolari. Come? Con l’adozione di semplici e salutari comportamenti: buone abitudini alimentari, un’adeguata e regolare attività fisica di tipo aerobico, il mantenimento di un regolare peso corporeo.

6 consigli di prevenzione della salute del cuore

  1. Valutare periodicamente la salute del proprio cuore significa tenere monitorati i valori di pressione arteriosa, i livelli di colesterolo glicemia nel sangue e mantenere un adeguato peso corporeo.  
  2. Non fumare. Il fumo, infatti, è un fattore di rischio per tutte le malattie ed è uno dei peggiori nemici delle arterie.
  3. Essere attivi. In generale, significa evitare la sedentarietà e praticare una regolare attività fisica aerobica: sono sufficienti 30-40 minuti al giorno di camminata rapida per ridurre il peso corporeo, i livelli di pressione arteriosa, di glicemia e di colesterolo nel sangue.
  4. Seguire un’alimentazione varia ed equilibrata.
  5. Ridurre ansia e stress quotidiani e riposare in modo adeguato e continuo la notte sono abitudini fondamentali per ridurre il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa e valori elevati di glicemia.  
  6. Saper ascoltare il proprio corpo e riconoscere i segnali del cuore.

I campanelli d’allarme di problemi cardiaci sono:

  • il dolore al petto (dolore toracico di tipo oppressivo che dura almeno alcuni minuti e che in genere si associa allo sforzo e a sudorazione fredda).
  • le palpitazioni (battiti mancanti, irregolari o rapidi, anche in condizioni di riposo).
  • la mancanza di respiro a riposo o per sforzi prima meglio tollerati
  • gli svenimenti improvvisi.

Il cuore delle donne

A cura della dott.ssa Rossella Marino

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha introdotto il concetto di “medicina di genere”, definendolo come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (sesso) e socio-economiche e culturali (genere), sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. In ambito cardiovascolare, il sesso influenza fortemente i fattori di rischio, svolgendo un ruolo cruciale nella prevenzione, nella presentazione clinica, nell’iter diagnostico e nel trattamento.  È luogo comune pensare che le donne abbiano una sorta di protezione dalle malattie cardiovascolari. In realtà, già dalla premenopausa, la protezione fornita dagli ormoni sessuali si riduce drasticamente, rendendole ancora più vulnerabili rispetto agli uomini. 

L’ipertensione arteriosa risulta uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Nell’età giovanile, questa è maggiormente presente nel sesso maschile rispetto alle donne, ma si inverte gradualmente dopo i 50 anni. Rispetto agli uomini, le donne ipertese hanno un rischio maggiore di sviluppare scompenso cardiaco (SC), fibrillazione atriale (FA) e demenza in età più avanzata rispetto agli uomini ipertesi. Per le donne, inoltre, ci sono situazioni da ipertensione indotta da contraccettivi orali e da tutte le condizioni correlate alla gravidanza (ipertensione cronica, ipertensione gestazionale, preeclampsia, eclampsia, sindrome HELLP). Per questo motivo, un’anamnesi relativa alla gravidanza dovrebbe essere sempre considerata nella valutazione del rischio cardiovascolare delle donne, affinché coloro che presentino tali condizioni possano essere sottoposte ad uno screening entro i 3 mesi dopo il parto. Per quanto riguarda l’incidenza del diabete tra uomini e donne, le donne hanno un maggior rischio di sviluppare complicanze vascolari. Per le donne in menopausa (>50 anni) e senza fattori di rischio CV noti, le linee guida ESC raccomandano il controllo dell’assetto lipidico ed i valori pressori.

Conosci i fattori di rischio?

A cura della dottoressa Cecilia Fantoni e della dottoressa Rossella Marino.

Al giorno d’oggi, le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di malattia e di morte nel mondo occidentale. Queste malattie non riconoscono un’unica causa, bensì molteplici fattori che vengono definiti fattori di rischio e si dividono in modificabili e non modificabili.

I fattori di rischio NON MODIFICABILI sono:

  • Età. Gli uomini con età oltre i 45 anni e le donne oltre i 55 anni hanno più probabilità di avere l’aterosclerosi e quindi sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a uomini e donne più giovani.
  • Sesso. Gli uomini hanno generalmente un rischio maggiore di sviluppare eventi cardiovascolari rispetto alle donne. Per loro, invece, il rischio aumenta dopo la menopausa.
  • Familiarità. Se parenti stretti (fratelli o sorelle, genitori, nonni/zii) hanno avuto un evento cardiovascolare, il rischio è elevato. Questo è dovuto a caratteristiche genetiche sulle quali al momento è impossibile incidere in termini preventivi.

I fattori di rischio MODIFICABILI sono quelli che possiamo correggere con il nostro stile di vita o con armi farmacologiche per ridurre il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari. Questi sono:

  • Fumo. Il fumo attivo e l’esposizione passiva a lungo termine danneggiano le pareti interne delle arterie favorendo i depositi di colesterolo e di altre sostanze. Il fumo, inoltre, rallenta il flusso sanguigno ed aumenta il rischio di formazione di trombi che, a loro volta, possono provocare eventi quali infarto o ictus.
  • Diabete mellito. Il diabete è l’incapacità dell’organismo di produrre insulina in quantità adeguata o di rispondere adeguatamente all’insulina, l’ormone secreto dal pancreas che permette al corpo di utilizzare il glucosio (zucchero ricavato dai cibi). Il diabete può presentarsi nell’infanzia, ma più spesso compare a mezza età, frequentemente nelle persone sovrappeso. Il diabete aumenta fortemente il rischio di aterosclerosi e di eventi cardiovascolari.
  • Ipertensione arteriosa. Con l’età, le arterie si irrigidiscono e la pressione sanguigna all’interno di esse si alza. La pressione alta può danneggiare le arterie di tutti gli organi (cuore, reni cervello, occhi, ecc.) accelerando il processo di aterosclerosi. Il rischio di ipertensione arteriosa aumenta con l’età, ma è spesso correlato alla predisposizione genetica ed al sovrappeso. L’ipertensione arteriosa spesso non dà sintomi, ma necessita comunque di un intervento farmacologico per evitare gravi danni agli organi a lungo termine.
  • Elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia). Il colesterolo è la principale componente delle placche aterosclerotiche. Un livello alto di colesterolo “cattivo” nel sangue (detto anche Colesterolo LDL) aumenta il rischio di sviluppare placche arteriose che possono complicarsi causando un evento cardio-vascolare. Livelli elevati di colesterolemia LDL possono dipendere da abitudini alimentari non corrette, dal sovrappeso o possono riconoscere una predisposizione genetica. Da sottolineare, invece, che elevati valori di colesterolo buono (detto anche Colesterolo HDL) sono invece protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari. Il colesterolo HDL è legato principalmente a fattori genetici.  
  • Sedentarietà. Uno stile di vita sedentario favorisce lo sviluppo di elevati livelli di colesterolo, di diabete, di ipertensione arteriosa e di sovrappeso. Le persone che praticano regolarmente esercizio aerobico hanno una miglior salute cardiovascolare. L’esercizio fisico regolare, infatti, è benefico nell’abbassare il peso corporeo, i livelli di pressione arteriosa, di colesterolemia e di glicemia.
  • Obesità. Le persone obese individuate da un indice di massa corporea (o BMI – ricavato dal rapporto tra peso e altezza al quadrato)>30 hanno un’alta proporzione di grasso corporeo.  L’obesità aumenta il rischio di sviluppare l’aterosclerosi essendo associata ad elevati livelli di colesterolo LDL, di pressione arteriosa e di glicemia (aumentato rischio di diabete).

Attraverso gli SCORE del rischio che analizza diversi elementi quali sesso, età, abitudine al fumo, livelli di pressione e colesterolo, è possibile calcolare la probabilità che si possa verificare un evento cardiovascolare maggiore. Sulla base di tale Score, il medico può così stabilire una terapia mirata e individuale per ridurre il rischio stesso.

Diabete e cuore

A cura della dottoressa Barbara Pirali

La presenza di patologie cardiovascolari incide sul rischio di sviluppare il diabete e viceversa. I pazienti diabetici corrono maggiori rischi di sviluppare l’aterosclerosi, caratterizzata dall’accumulo di grassi sulle pareti delle arterie.

Il diabete incide molto sulla salute del nostro cuore, basti pensare che nei pazienti diabetici il rischio di infarto è uguale a quello dei pazienti che ne hanno avuto già uno. Uno dei tipici sintomi di patologia cardiaca come l’infarto è il dolore al petto. Questo sintomo però nei pazienti diabetici può non essere presente. Il paziente diabetico con patologia cardiaca, infatti, potrebbe solo lamentare stanchezza persistente, mancanza di fiato soprattutto durante attività che non richiedono un grande sforzo o potrebbe addirittura avere un infarto asintomatico.

Il consiglio principale è pertanto quello di un’adeguata prevenzione, tenendo monitorata la propria condizione clinica, sottoponendosi a visite ed esami periodici e seguendo i consigli del proprio medico curante. Di fondamentale importanza non è solo mantenere un controllo glicemico adeguato, ma anche di tenere a target particolarmente bassi i valori di colesterolo, controllare i valori di pressione arteriosa, mantenere una sana alimentazione e una buona attività fisica. In aiuto del paziente diabetico, il diabetologo potrà prescrivere farmaci opportuni che, oltre ad aiutare il controllo glicemico, agiscano a favore della cardio-protezione, nell’ottica di una terapia sempre più personalizzata e all’avanguardia per prevenire le complicanze.

L’alimentazione fa bene al cuore

A cura della dottoressa Elisabetta Macorsini

Per mantenere il nostro motore in forze occorre nutrirlo con il carburante giusto e questo dipende molto dagli alimenti che assumiamo e dalla loro quantità. Avere uno stile di vita corretto e un’alimentazione salutare aiuta a diminuire i fattori di rischio come colesterolo, peso eccessivo e pressione alta.
Seguire una dieta mediterranea, ricca e varia è sicuramente un toccasana non solo per il nostro cuore, ma anche per tutto l’organismo.

Alcuni amici del nostro cuore che aiutano a prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, sono:

  • Alimenti che contengono Omega 3 (o vitamina F). Gli abitanti del mare sono un carburante ottimale per il nostro muscolo cardiaco. Per questo, il consiglio è di mangiare pesce almeno 2 o 3 volte alla settimana.
  • Olio extravergine d’oliva, anche ribattezzato come “oro verde”
  • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, fave, ecc.), anche se con diverse specificità, sono un cibo povero di grassi e privo di colesterolo, con elevati carboidrati complessi, proteine fibre, in particolare solubili. Si consigliano almeno 2 volte alla settimana
  • Frutta e verdura di stagione, soprattutto se di colore rosso/arancio e blu/violetto in quanto svolgono azione antinfiammatoria, utile a proteggere il nostro organismo anche da potenziali rischi cardiovascolari. In particolare, il consiglio è preferire frutta secca e oleosa come noci, mandorle e nocciole perché riducono il rischio di patologie coronariche.
  • Uova
  • Yogurt
  • Cereali integrali
  • Erbe aromatiche, semi e spezie come cannella, alloro, rosmarino e chiodi di garofano come condimento dei nostri piatti
  • Mangiare sempre almeno un prodotto integrale a colazione, da aggiungere a qualcosa di dolce
  • Preferire le carni bianche alle carni rosse

Gli alimenti da assumere con parsimonia, in quanto favoriscono i fattori di rischio legati al cuore, sono:

  • Grassi saturi, prevalentemente contenuti nei prodotti di origine animale come formaggi, burro, panna, carni rosse e salumi.
  • Olio di cocco e di palma
  • Non eccedere con il sale, poiché innalza i livelli di ipertensione
  • Dadi e sughi pronti
  • Limitare il più possibile i prodotti surgelati, conservati sotto sale o in salamoia
  • Limitare anche prodotti ricchi di sodio, come gli affettati
  • Frattaglie

È importante considerare anche la stagionalità dei cibi che si scelgono e, un altro consiglio, è controllare sempre l’etichetta dei prodotti, in particolare gli ingredienti. Anche la cottura dei cibi gioca un ruolo importante nella nostra dieta. Meglio utilizzare padelle e pentole antiaderenti, di ghisa, di coccio o con doppio fondo, perché evitano ai cibi di attaccarsi al fondo. In presenza di patologie cardiache, per una dieta personalizzata, il consiglio è sempre quello di consultare un nutrizionista.

Le ricette per il cuore

Un menù a cura della dottoressa Elisabetta Macorsini

Riso nero con noci e pompelmo

Ingredienti (per 4 persone):

280 gr. di riso nero

2 carote

1 finocchio

8 noci brasiliane

2 pompelmi rosa

1 cucchiaio da minestra di olio evo

1 cucchiaio di salsa di soia a fermentazione naturale (43% in meno di sale)

Preparazione

Lessare il riso nero, scolarlo in una teglia antiaderente e fare saltare, con le carote tagliate sottili, i filetti di finocchio,

le noci brasiliane e i cubetti di pompelmo.

Servire tiepido. Condire con olio e salsa di soia

Spaghetti integrali con cipollotto di Tropea e pomodori 

Ingredienti (per 6 persone):
320 gr. di spaghetti integrali
3 cipollotti di Tropea
250 gr. di pomodori ciliegino
1 patata
1 gambo di sedano
1 carota
1 zucchina
3 cucchiai di pangrattato
Olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di Grana Padano
Sale e pepe

Preparazione

Tagliare sedano, carota, zucchina e patata. Mettere il tutto in una pentola con 2 litri di acqua e cuocere per un’ora. Filtrare il brodo e tenerlo da parte. Pulire le cipolle e tagliale a fettine, metterle in una casseruola e coprirle con il brodo. Cuocere per 30-40 minuti a fuoco basso. Quando il brodo si è asciugato e le cipolle risultano morbide, frullare il tutto. Tagliare i pomodorini a spicchi e cuocerli in padella con un filo d’olio per 10 minuti. Aggiungerli alla casseruola con le cipolle frullate. In un’altra padella, tostare il pangrattato per 2 minuti a fuoco medio. Cuocere gli spaghetti, scolarli e unirli alla casseruola. Aggiungere 2 cucchiai di olio, Grana Padano e pangrattato. Mescolare e servire.

Tofu alla pizzaiola

Ingredienti (per 6 persone)

600 gr. di tofu
600 gr. di pomodori Pachino
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 spicchi d’aglio
Origano

Preparazione
Sbollentare i pomodori, togliere buccia e semi. Tagliarli a fette. In una padella antiaderente, mettere un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, 2 spicchi d’aglio leggermente schiacciati e i pomodori tagliati a fette.
Cuocere 2/3 minuti su fuoco forte. Aggiungere il tofu sbriciolato, mescolare e cuocere per 5 minuti. Prima di servire, condire con olio ed origano.

Pollo al melograno

Ingredienti (per 6 persone)
Un pollo intero
4 melograni
1 arancia
Aglio
Salvia
Rosmarino
Un cucchiaio d’olio di oliva extra vergine di oliva
Sale

Preparazione
Pulire bene il pollo e togliere la pelle. Condirlo con pepe, aglio, salvia e rosmarino.
Cuocere il pollo intero in forno caldo con un cucchiaio di olio di oliva. A metà cottura, eliminare il grasso, salare poco e aggiungere il sugo dei 2 melograni e di una arancia. A cottura ultimata, togliere il pollo dal forno, lasciarlo intiepidire e poi tagliarlo a pezzi. Disporlo sul piatto di portata e versarvi sopra i chicchi degli altri due melograni.

Cotoletta alla milanese

Ingredienti (per 6 persone):

2 scatole di ceci (480 gr.)
40 gr. farina di legumi precotta
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di sale affumicato
1 cucchiaino di miso
60 gr. di fiocchi di avena

Preparazione
Per prima cosa ridurre in farina i fiocchi di avena, aggiungere tutti gli ingredienti in un mixer. Se il mixer non è potente, frullare i ceci e poi aggiungere gli ingredienti secchi dentro una ciotola. Fare riposare l’impasto almeno mezz’ora in frigorifero. Formare le cotolette con l’impasto, poi passarle prima in una pastella di acqua e farina liquida e poi nel pangrattato.
Si possono cucinare anche al forno a 180 gradi per 15 minuti

Salmone aromatizzato al vapore 

Ingredienti (per 4 persone)
4 filetti di salmone
1 limone
1 cipollotto
Olio extra vergine di oliva
Salvia, prezzemolo, rosmarino, timo, alloro
Sale e pepe

Preparazione

Per preparare la marinatura tritate salvia, rosmarino, prezzemolo e timo, tagliuzzare il cipollotto e mettere tutto in una ciotola con 2 cucchiai di olio e succo di limone. Pepare, salare e mescolare. Mettere il salmone in un’insalatiera e versare la marinatura ottenuta. Coprire con la pellicola e fate riposare in frigo 30 minuti. Togliere i tranci e filtrare il liquido. Porre il salmone sul cestello per la cottura a vapore. Nella pentola mettere acqua, alloro, rosmarino e scorza di limone. Cuocere per circa 10 minuti. Coprire i tranci con la marinatura e servire.

Plum-Cake al cacao

Ingredienti

100 gr. di zucchero
80 gr. cacao amaro
200 gr. di farina integrale
¼ di litro di latte magro
1 bustina di lievito
1 bustina di vaniglina
Un pizzico di sale
Zucchero a velo per guarnire

Preparazione
Mettere in una ciotola lo zucchero, aggiungere cacao e farina. Sciogliere il lievito nel latte tiepido con la bustina di vaniglina ed un pizzico di sale. Versare il latte nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolando bene. Foderare uno stampo da plum-cake con carta da forno e versare il composto. Cuocere in forno per 40 minuti a 180 gradi. Prima di servire, guarnire con zucchero a velo.

Budino al cioccolato e peperoncino

Ingredienti (per 2 persone)

50 gr. cacao in polvere
25 gr. farina bianca
50 gr. zucchero
500 gr. latte intero (o di soia)
Peperoncino (un pizzico)
Preparazione
In una pentola mettere farina, cacao e zucchero. Mescolare gli ingredienti aggiungendo il latte.
Cuocere il preparato fino a che non diventa denso e cremoso.
Versare il composto nelle coppette. Lasciare raffreddare e riporre in frigorifero. Servire con la guarnizione di peperoncino.

Centrifuga di carota, arancia e spinaci

Ingredienti (per 2 bicchieri di centrifuga)

2 arance bio

3 carote bio
una bella manciata di spinacini freschi bio

E’ importante che gli spinacini siano abbinati alla vitamina C di arance o limoni, per assimilare meglio.
Preparazione

Sbucciare le arance e tagliarle a quarti, spazzolare le carote, lavare gli spinacini. Passare nell’estrattore prima le carote, poi le arance e per ultimi gli spinacini. Bere la centrifuga appena pronta.

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Metti in circolo il tuo motore

A cura della dottor Mauro Borchini

L’attività fisica è un toccasana per mantenere in salute il nostro motore e aiuta la nostra macchina a svuotarsi di tutte quelle tossine negative che influiscono sulla salute mentale e fisica durante la giornata. Sia per i pazienti con diagnosi cardiaca, ma anche per coloro che non soffrono di particolari patologie, l’attività aerobica è sempre consigliata. Nei pazienti già in cura o che hanno subito interventi, inoltre, si consiglia una riabilitazione cardio-respiratoria, che consente al paziente di imparare le regole per mantenere un buon stile di vita.

Alcuni sport amici del cuore sono:

  • Nuoto
  • Passeggiate di almeno 30 minuti al giorno.
  • Corsa, almeno 5 minuti al giorno.
  • Una bella pedalata in bici.
  • Sollevamento pesi, commisurato alle proprie forze.
  • Esercizi fisici ad intensità moderata.
  • Yoga leggero.
  • Il giardinaggio, seppur non sia uno sport, è tra le attività consigliate dagli specialisti perché, oltre a costituire un buon esercizio fisico, aiuta anche a rilassare la mente.

Prima di scegliere l’attività sportiva più adeguata alle nostre esigenze, il consiglio è di rivolgersi al proprio cardiologo ed eseguire le visite necessarie per avere il certificato medico non agonistico. Questo certificato è importante perché conferma la possibilità di svolgere in modo sicuro l’attività sportiva scelta anche sotto consiglio del medico.
Per il rilascio, lo specialista eseguirà una visita medica per valutare la salute cardiocircolatoria, l’apparato muscoloscheletrico e respiratorio. Successivamente, si valuterà la pressione arteriosa attraverso una sua misurazione e verrà richiesto di sottoporsi ad un elettrocardiogramma (ECG), obbligatorio al di sopra dei 60 anni.

Un buon sonno: perché è importante?

A cura della dottor Alberto Braghiroli

Dormire poco e male rappresenta un disagio importante per il nostro organismo, soprattutto se unito a disturbi e patologie come russamento e apnee notturne. Per la salute del cuore non è solo importante una congrua durata del sonno, ma soprattutto la sua qualità, soprattutto dopo i 60 anni. L’insonnia o un sonno disturbato fanno lavorare il nostro cuore di notte più che di giorno, privandolo di un periodo di recupero prezioso che lo fanno invecchiare più velocemente e, spesso, ammalare. Come fare quindi per avere un buon riposo ristoratore?

Alcuni consigli per avere un buon riposo sono di non utilizzare dispositivi elettronici prima di coricarsi, non fumare e bere alcolici nelle ore antecedenti il sonno e conciliare quest’ultimo cercando di rispettare gli stessi orari ogni giorno.

Scopri altri consigli per un buon riposo

Stress. Il tuo motore potrebbe risentirne

A cura della dottoressa Rossella Marino

Ognuno di noi è continuamente esposto a preoccupazioni legate all’ambito familiare o personale e questo può provocare forte stress. Se questa situazione perdura, può addirittura danneggiare il nostro cuore e l’apparato cardiovascolare.

Tra i fattori di rischio cardiovascolare, inoltre, si devono considerare anche i disturbi psichici quali depressione e ansia che hanno un impatto significativo sulla funzionalità psicofisica. Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato come la depressione abbia una prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini e che la depressione, indipendentemente dalla coronaropatia, è un fattore di rischio responsabile di una prognosi peggiore. Conosciuta anche come cardiomiopatia da stress, la sindrome Takotsubo è una cardiomiopatia ad esordio acuto caratterizzata da uno “stordimento” miocardico transitorio, con conseguente transitoria disfunzione ventricolare sinistra. La presenza di uno stress emotivo o fisico, identificabile nei due terzi dei casi, è una caratteristica tipica della sindrome Takotsubo. Il sesso femminile è interessato in circa il 90% dei casi, spesso nell’età della post-menopausa (fino all’80% dei casi), con un’età media di 67-70 anni. Le cause fisiopatologiche alla base della sindrome non sono ancora perfettamente note, ma si ritiene che numerosi meccanismi possano contribuire alla comparsa del quadro clinico (cardiotossicità indotta dalle catecolamine, disfunzione micro-vascolare). Più recentemente è stato suggerito che alla base dell’esordio clinico possa esserci un coinvolgimento dei centri cognitivi del cervello e dell’asse ipotalamo-ipofisi–surrene.

Pressione arteriosa: teniamola sotto controllo

A cura della dottoressa Cecilia Fantoni

La pressione è la forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie e si alza quando le arterie si irrigidiscono, soprattutto per l’età. Si parla di pressione alta (o ipertensione arteriosa) quando la pressione massima supera i 135 mm di mercurio e/o quando la pressione minima supera gli 85 mm di mercurio. Spesso la pressione alta non dà sintomi e le persone non sono consapevoli di soffrirne. Talvolta, invece, può causare mal di testa, ronzii nelle orecchie o sanguinamenti dal naso. L’ipertensione arteriosa non è una malattia, ma una condizione che se trascurata rovina tutti gli organi e può provocare malattie cardio-vascolari, come l’infarto o l’ictus.  E’ quindi molto importante tenerla sotto controllo, in particolare dopo i 50 anni. Se i valori di pressione sono superiori ai quelli sopra indicati (135/85 mmHg), è necessario prima di tutto intervenire sulle abitudini di vita: abolire il fumo di sigaretta, ridurre l’introito di cibi salati, perdere peso ed eseguire una regolare attività fisica di tipo aerobico. Ci sono poi le strategie farmacologiche, da valutare con il proprio medico, spesso necessarie in associazione alle modifiche comportamentali.

La pressione arteriosa può essere facilmente misurata al proprio domicilio con i comuni sfigmomanometri elettronici, automatici e facilmente reperibili sul mercato, che possono avere un manicotto da braccio o da polso.
Durante tutta la misurazione della pressione e fino al completo sgonfiamento del bracciale, è bene tenere presente le seguenti semplici raccomandazioni:

  • Essere rilassati, seduti comodamente, in ambiente tranquillo, con temperatura confortevole da almeno cinque minuti
  • Non si dovrebbe assumere bevande contenenti caffeina nell’ora precedente, né aver fumato da almeno un quarto d’ora (anzi, non si dovrebbe fumare mai!)
  • Il braccio deve essere appoggiato su un tavolo ed il manicotto da braccio o da polso deve essere all’altezza del cuore. Non importa quale braccio venga usato per la misurazione, ma bisogna ricordare che esistono a volte differenze sensibili nei valori misurati nelle due braccia. In tali casi, si dovrà utilizzare per la misura il braccio con la pressione più elevata
  • Le dimensioni del bracciale di gomma devono essere adattate alla dimensione del braccio. Nel caso di bambini o di adulti molto magri, è necessario utilizzare bracciali di dimensioni minori di quelle standard, mentre nel caso di persone molto robuste o di pazienti obesi, il bracciale dovrebbe avere una lunghezza superiore
  • Al termine della misurazione, lo sfigmomanometro fornisce tre numeri: il primo si riferisce alla pressione massima o sistolica, il secondo alla pressione minima o diastolico ed il terzo alla frequenza cardiaca


Il Cardio Center dell’ospedale e gli Humanitas Medical Care vicini a te

L’esperienza e la qualità di Humanitas sono sempre più vicini ai nostri pazienti, con la rete dei centri medici e centri prelievi Humanitas Medical Care, punti di riferimento per la salute del cuore fin dalla prevenzione, con visite specialistiche ed esami cardiologici.

Presenti anche ad Arese, Lainate, Busto Arsizio e Varese, all’interno dei centri medici è possibile trovare anche gli specialisti del Cardio Center di Humanitas Mater Domini, tramite i quali, in caso di necessità, segue il paziente con percorsi di approfondimento o con il ricovero per patologie cardiache e aritmologiche.

Grazie al lavoro integrato delle équipe di Cardiologia, Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione, con oltre 22mila visite ed esami cardiologici, più di 1.800 ricoveri, 500 angioplastiche coronariche e 450 ablazioni trans-catetere eseguiti all’anno, il Cardio Center di Humanitas Mater Domini si occupa della salute del cuore a 360°.

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