La proctologia è la branca della medicina che si occupa della sintomatologia e cura delle malattie del tratto ano-rettale.
Ha origine dalla chirurgia, ma con influenze gastroenterologiche, oncologiche, dermatologiche e uroginecologiche sia in fase diagnostica che terapeutica.
Presso l’ambulatorio si eseguono anche medicazioni dopo interventi proctologici.
Domande frequenti (FAQ)
Cosa fare se si pensa di soffrire di irregolarità intestinale?
Riconsiderare le proprie abitudini alimentari e motorie e consultare uno specialista per avere un’accurata diagnosi del disturbo e consigli utili per la sua risoluzione.
Per aiutare il nostro intestino a stare bene, dobbiamo bere almeno 2 litri di acqua al giorno: verità o leggenda?
Verità: Il nostro corpo disperde dai 2500 ai 3000 cc di acqua al giorno ed è quindi consigliato il suo reintegro.
Il nostro corpo è, infatti, formato per il 70-80% da acqua che assumiamo attraverso frutta e verdura, ma durante la giornata ne perdiamo circa 1000-1500 cc sotto forma di urina, 600-800 cc attraverso l’evaporazione fisiologica ed impercettibile di molecole di acqua (la perspiratio, da non confondere con il sudore). A questo si devono aggiungere i liquidi corporei con componente acquosa, come i succhi gastrici, biliari, pancreatici.
Vediamo in dettaglio cos’è la PERSPIRATIO INSENSIBILIS: è la perdita invisibile di acqua dalla pelle, dalle mucose e dalle vie respiratorie. Di base si perdono 0,50 ml/Kg/h, ma la perdita può aumentare per innalzamento della temperatura 0,20 ml/Kg/h.
L’obiettivo è quello di raggiungere un bilancio idrico positivo. Il bilancio idrico è dato da: apporto – perdite.
Le perdite, come accennato precedentemente, sono così costituite:
Urine 1000-1200 ml
Feci 200 ml
Perspiratio Cutanea 600 ml
Perspiratio Polmonare 400 ml
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TOTALE 2000-2400
Raccomandazione: d’inverno si consiglia di bere 2 lt al giorno, mentre d’estate 3.
In caso di irregolarità intestinale, quali sono gli esami consigliati e prescritti dal medico?
In caso di stitichezza di recente insorgenza e in assenza di sintomi acuti a carico dell’intestino (sangue con le feci, dolore addominale, modificazione delle caratteristiche delle feci o calo di peso), è necessario innanzitutto correggere le cause comportamentali (alimentazione, idratazione, attività fisica).
Se invece il disturbo non migliora, possono rendersi necessari esami strumentali, quali la colonscopia o il clisma opaco. Attraverso questi due esami è possibile controllare lo stato di salute del colon e, quindi, verificare che non ci siano tumori, infiammazioni della mucosa del colon, o la presenza di polipi di dimensioni tali da ostruire il passaggio o, ancora, prolassi interni, ovvero intussuscezioni, che fanno si che il bolo fecale non progredisca, ma rimanga intrappolato nella mucosa del colon.
Perché è molto frequente la stitichezza nell’anziano?
La maggior parte degli anziani soffre di stitichezza perché fa poco movimento fisico e beve di rado, per abitudine o per mancanza di sete. L’attività fisica è molto importante perché favorisce la motilità intestinale. Per gli anziani è raccomandato camminare, 15/20 minuti 1 o 2 volte al giorno oppure 30/60 minuti 3 o 5 volte a settimana. Se si ha una mobilità limitata, sono consigliati semplici esercizi: da sdraiati portare prima una gamba, poi l’altra, al petto oppure da in piedi e con le gambe divaricata, piegare il busto verso il basso e tendere le braccia verso la punta dei piedi (come per fare stretching).
Che correlazione c’è tra stitichezza e dolore?
Si può diventare stitici perché, avendo feci dure, si prova dolore nell’espellerle e si crea dunque un circolo vizioso: dolore, ritenzione, feci dure, dolore.
Nel bambino, infatti, la stitichezza è spesso causata da un’esperienza dolorosa, provare dolore al momento dell’evacuazione è alla base del cronicizzarsi della stitichezza.
È possibile, inoltre, che avendo dolore nel compartimento anteriore composto da utero, ovaio, vagina e vescica nella donna, prostata e uretra nell’uomo (ad esempio per cistite, prostatite, ecc.), si abbiano delle contrazioni del compartimento posteriore (retto), che inducono, quindi, la stitichezza.
Quali sono le diverse tipologie di lassativi utili per migliorare l’irregolarità intestinale?
Comunemente sono utilizzati quattro tipi di lassativi:
- A base di fibre
- Osmotici, richiamano importanti quantità di acqua aumentando il volume delle feci, rendendole più morbide. Questa tipologia non è indicata per trattare la stitichezza cronica, poiché è necessario bere molto di più e, se non modificate le abitudini comportamentali, è peggio, poiché si continua a perdere acqua a livello dell’organismo e si rischia la disidratazione, in quanto non si reintrega l’acqua richiamata da questa tipologia di lassativi.
- A base di senna, favoriscono la peristalsi intestinale
- Ammorbidenti fecali, come olio di vasellina o olio di oliva
Sebbene non vi è il rischio di incorrere in gravi pericoli, utilizzare lassativi in modo continuo e prolungato, può portare alla disidratazione qualora si assumesse lassativi osmotici, o l’assuefazione, per cui non si non si evacua più senza assumere quel tipo di lassativo (pericolo comportamentale).
Prima di iniziare un trattamento con lassativi è consigliato rivolgersi ad un medico e seguire i suoi consigli e indicazioni.
Che cos’è e come si manifesta un’occlusione intestinale?
Vi è un’occlusione intestinale in presenza di un ostacolo oppure quando l’intestino non è in grado di effettuare il movimento che fa progredire il contenuto (la peristalsi).
I sintomi dell’occlusione intestinale possono essere il vomito, il dolore addominale, non evacuazione di feci, il meteorismo, la disidratazione.